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lunedì 22 giugno 2015

Quel fanfarone di Aristofane!



F: La vedo, ma di che si tratta?
S: è il pensatoio delle anime sapienti. Ci sta dentro gente capace di persuaderti con la parola che il cielo è un forno, e noi ne siamo i carboni. E insegnano, a pagamento, a vincere le cause giuste e ingiuste

(Aristofane, Le nuvole, in Aristofane, Gli acarnesi. Le nuvole. Le vespe. Gli uccelli, Garzanti, Milano, 201012, p. 65)

Quale estrema e radicale confusione impera nell'arte drammatica di Aristofane!

Eppure, è esattamente questa deformazione, unita ad un marcato gusto per l'esagerazione, a conferire verosimiglianza, oltre che piacevolezza, alle sue commedie.

E tuttavia quell'accenno finale dà da pensare: forse che inizialmente non fossero del tutto netti i confini tra i sofisti, sapienti a pagamento, e Socrate, sapiente disinteressato rispetto all'utile economico? E poi cosa significa quella satira inerente al potere fascinoso della parola audace, perfino capace di persuadere sull'impossibile?

Misteri insondabili oggi, e che si stagliano sul proscenio della prosa di Aristofane. E che si confanno al gusto "leggero" dei tempi tanto antichi quanto moderni.


(url immagine: http://www.rigocamerano.it/nav/aristofane2a.jpg)

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