"Tutti i «pensieri» sono «deboli», sì; ma, poi, ce n’è sempre uno meno «debole» o più «forte» degli altri. Ed uno di questi «pensieri», si può ritenere, è proprio quello attraverso il quale, anche contraddittoriamente, si assicura, per dir così, l’insicurezza di ogni affermazione, di ogni azione; e, soprattutto, l’instabilità o, addirittura, la nullità di ogni cosa […] È chiaro, poi, che, in questa «sicurezza», o in questa «forza», tutto sommato dogmatica del «pensiero debole», è possibile leggere […] una precisa opzione ideologica"
(A.
Negri,
Una filosofia farsa,
in J. Jacobelli
(a cura di), Dove va la
filosofia italiana?,
Laterza, Roma – Bari, 1986, p.131)
Debole sì, debole no ...
Insomma: il pensiero è pensiero o favola?
Questo, in soldoni, in estrema sintesi, la natura della questione, e della diatriba, tra pro e contra il pensiero cd. "debole".