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domenica 25 settembre 2016

Cosa fa il leader?

"Essere leader significa esprimere modalità di realizzazione al cambiamento, saper leggere le proprie emozioni, affermare positivamente la propria credibilità, saper trasmettere energia ed entusiasmo trascinando gli interlocutori nella direzione desiderata"

(M. Lepore, Manager di se stessi. Costruire e mantenere una buona immagine di sé, Giunti, Firenze, 2015, p. 79)

Ecco la differenza tra il manager e il leader: il primo amministra, il secondo dirige!

Eppure, nella retorica pubblica, sempre più spesso incontriamo declinazioni a parole del secondo mentre il ruolo calcato sulla scena è sempre aderente al primo ...

Amministrare fa a pugni con il dirigere!

Chi amministra riveste il ruolo stantio del burocrate: passare carte ...

Invece, chi dirige sa coinvolgere, sa indirizzare, sa trasmettere entusiasmo, ha una visione e riesce a includere tanti in tale direzione!

Se volgiamo lo sguardo alle nostre realtà quotidiane, più o meno organizzative, più o meno organizzate, quel che salta agli occhi è la recita dei manager che fingono e dicono di essere leader ...


(url: http://cs.ilgiardinodeilibri.it/cop/m/w501/manager-di-se-stessi-giunti.jpg)

lunedì 5 settembre 2016

Autoaiuto!


Il presente volume, agile e scorrevole nella prosa, aiuta chiunque desideri migliorare la propria immagine.

Al di là dell'ovvia ricaduta manageriale o auto - manageriale che inevitabilmente una pubblicazione di tal genere reca con sé, è possibile, a mio modesto avviso, ravvisare alcuni elementi utili di per sé, e segnatamente di qualche rilevanza anche per quanti non abbiano una vocazione imprenditoriale.

Ad esempio, la messa in luce della comunicazione, vissuta, agita, ma anche subita. Dimensione questa sulla quale, in genere, abbiamo poca considerazione o contezza.

Inoltre, l'insistenza sulla coltivazione di sé come sviluppo della propria personalità, ove, però, quest'ultima non consiste nell'apprendimento di chissà quali competenze, ma, e al contrario, nello sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

L'autore, poi, insiste, e molto, sullo sfondo emozionale della costruzione della propria immagine. Un leader che utilizzi un'intelligenza emotivo è sicuramente un leader molto più efficace, nel senso di coinvolgente, rispetto ai tanti, troppi, esempi di manager aridi e riservati ...

La padronanza di sé, peraltro, fa sempre il paio con l'empatia: se si è sicuri di sé, non si può non entrare in empatia con il prossimo!

D'altro canto, essere leader "significa esprimere modalità di realizzazione al cambiamento, saper leggere le proprie emozioni, affermare positivamente la propria credibilità, saper trasmettere energia ed entusiasmo trascinando gli interlocutori nella direzione desiderata".

Seguono poi indicazioni più o meno di marca strettamente "economica", e sulle quali non mi inoltro.

Perché recensisco questo testo? Perché l'ho trovato utile.

Perché l'ho trovato utile? Perché aiuta chiunque a migliorare sé stessi.