Voi
che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate
tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici
Considerate se
questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che
lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no
Considerate
se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più
forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una
rana d’inverno
Meditate che questo è stato
Vi comando queste
parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per
via
Coricandovi alzandovi
Ripetetele ai vostri figli
O vi si
sfaccia la casa
La malattia vi impedisca
I vostri nati torcano
il viso da voi
(P. Levi, Se
questo è un uomo,
Einaudi, Torino, 2005, p. 7)
Parole e memorie da ricordare a tutti quegli stupidi ed utili idioti che sprecano risorse nel tentativo, vano, di negare quel che accadde.