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venerdì 15 agosto 2014

Aporie del pensiero morale



"Normalmente, uno stato di cose permesso non è anche obbligatorio, ma il suo stato contraddittorio è pure permesso. Un legislatore può forse sperare o desiderare che i suoi sudditi non si avvalgano mai di un permesso che egli ha concesso, cioè può sperare che uno stato di cose permesso non sussista mai […] Ma se fosse del tutto impossibile che questo stato sussistesse, il fatto che fosse stato permesso, sarebbe soltanto uno «scherzo». Sarebbe un «permesso-burla». È perciò una richiesta del tutto ragionevole e razionale – da parte dei soggetti normativi se non da parte dell’autorità normativa – che stati di cose permessi possano qualche volta sussistere. Se uno stato e il suo contraddittorio sono entrambi permessi, essi non possono entrambi sussistere sempre – e tuttavia non c’è alcunché di irrazionale circa il fatto che sia permesso che entrambi sussistano"


(G. H. von WrightNorme, verità e logica, “Informatica e diritto”, 3, 1983, p. 17)



Cos'è il permesso?



Quando il permesso è razionale?



Sino a che punto è valido nell'ipotesi che il legislatore sia un pazzo o un burlone?



Questioni inevase del pensiero morale, tante suggestioni, poche le proposte operative.


(url immagine: http://svenska.yle.fi/arkivet/kuvat/2011/id58063-previewImage-58052-50.jpg)

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