Se mi avessero invitato a tenere un intervento sul tema della bellezza, questo avrei detto.
Siccome, però, nessuno mi ha mai invitato, il presente è un discorso impossibile sulla bellezza.
Bellezza, sì la bellezza: quell'etereo e vago nome che diamo a quel che ci piace. La bellezza! Soave etichetta che adoperiamo per esprimere una sensazione gradevole che qualcosa suscita in noi. Se mi chiedete cosa sia la bellezza, non so rispondervi, pur sapendo benissimo cosa sia. Ed allora, non lo dirò né tantomeno cercherò di violentarne il segreto, limitandomi solamente a goffe e vaghe allusioni attorno al tema in questione.
Chi mi conosce, sa che sono piuttosto sbrigativo e che non amo gli eccessi verbali o verbosi, tanto magnificenti per chi li compie ma assai sgradevoli per chi ascolta.
E così, non dirò cosa penso sia la bellezza, ma solamente quali siano alcuni possibili esempi di bellezza.
Bellezza ... il volto di una donna! Soave! Piacevole! Gradevole! Bello! Cosa suscita in noi la bellezza femminile? Lasciando Freud ai suoi tormenti analitici, consonanza, profonda consonanza, desiderio di unione, ardore di fusione completa.
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La bellezza ci interpella, ci suscita, ci interessa, ci prende e ci sospinge oltre limiti fisici, oggettivi, discreti, singoli ...
Quel che si cela dietro la bellezza è l'ardore di un desiderio, un anelito ad una mai verificatasi unità ma sentita come tragicamente perduta e con veemenza desiderata.
Un bel volto, simbolo della bellezza in sé, un piacere visivo, espressione oggettiva di un godimento, geometrie che si smaterializzano pur restando meramente materiali, e, di conseguenza, effimere, fragili, eppure degnissime! Ma per cosa? O, per meglio dire, per chi?
La bellezza è negli occhi di chi guarda, si dirà. Ma è vero? La bellezza non spinge anche chi, baciato dalla fortuna, ne è espressione? Ed allora perché anche chi ne è portatore sente l'impellente bisogno di mostrarsi? Di avvincere? Di essere lì nel mezzo del guado della vita?
Essere belli significa voler tornare all'unità perduta, a quella sintesi tanto primigenia quanto impossibile! La bellezza scavalca i limiti e conduce i soggetti ad un'unione che rende armoniche le disimmetrie, le ineguaglianze, le miserie umane ...
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Guardate la natura: così colorata e vivace quanto estremamente delicata! Eppure è bella! Come mai? Un battito d'ali, petali colorati, profumi inebrianti ... uno spettacolo per gli occhi! Ma uno spettacolo pure per il cuore. Cosa cerchi, oh cuore? Cosa vuoi, oh cuore? Come mai palpiti davanti allo spettacolo della natura? Cosa brami? A cosa tendi? Al bello ...
Sì, lo sappiamo, ma la domanda giusta è un'altra: come mai?
Di fragilità in fragilità, prendiamo in considerazione il sorriso spontaneo, gratuito e genuino dei bambini.
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Ed ora ditemi: cosa c'è di più bello? Sì è bello, ma non esaurisce il ventaglio delle possibilità, non esaurisce l'universo della bellezza. Vero. Ma delle molteplici forme dell'oscena bellezza è quello più puro, quello meno sensuale, quello più gratuito.
Perché la bellezza è gratuità. Nessuno è bello a pagamento, e nonostante le innegabili e varie forme di prostituzione delle persone, ma la bellezza no, non si vende.
Guardiamo il volto dei bambini e scopriamo altri aspetti della bellezza ... io li conosco ma se mi chiedete quali non saprò soddisfare la vostra domanda.
Bella è la terra che dimoriamo e distruggiamo, bello è il cielo che coloriamo ed inquiniamo, bello è il mare che sfruttiamo e devastiamo, bella è la natura che ci sforziamo di imprigionare in riserve poco indiane e molto ossessive, come esemplari sotto vetro di realtà perdute. Eppure, la bellezza è anche questo: nostalgia di tempi andati! Nostalgia di luoghi scomparsi! Desiderio di quello che fu e che non è più ...
Gli uomini hanno sempre cercato di catturare la bellezza sotto forme più o meno artistiche. Come non pensare agli artisti? Tra i tanti, la mia mente corre a Botticelli ... non so perché, ma se devo alludere alla bellezza, volo tosto all'autore della Nascita di Venere ...
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Colori, linee, geometrie, spazi ... tutto dice bellezza! E come mai? Non so, e, francamente, nemmeno m'importa! Guardo al dipinto e colmo il mio desiderio di bello. Non solamente di belle forme, ma quel moto interiore più profondo che mi sospinge a qualcosa che vorrei e che non è più ... come l'ho chiamata? Ah sì, nostalgia di un'unità impossibile! Io e il Tutto ...
La bellezza azzera volumi, spazi, distanze, getta ponti, interrela gli uni con gli altri, più cuori e più soggetti entro il medesimo piano trascendente di armonia ...
Sì, l'armonia è la segreta legge della bellezza, quel che desideriamo, quel che vorremmo, quel che ci agita dal di dentro ...
E di armonia ci parlano i volti dolci delle donne, i sorrisi spontanei dei bambini, gli spettacoli gratuiti della natura ...
Pertanto, la bellezza corrisponde ad un'armonia? Così parrebbe, così sembrerebbe, così potrebbe essere ... ma non m'importa dissipare il momento con una conoscenza razionale o concettuale, potrebbe essere, e godiamo della possibilità, quella stessa idealità che la bellezza esprime!
E qui corriamo ora veloci verso la misconosciuta ed inflazionata sequenza di Fibonacci.
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Quella geometria che reduplica all'infinito la stessa armonia di partenza, e che vediamo nelle forme regolari e inconsuete della natura. Non appena ingrandiamo il focus visivo, gli oggetti quotidiani e gli esseri che corrono via sotto i nostri piedi ci gettano su visioni aliene!
Il guscio delle lumache, gli spazi frattali dei fiori, gli occhi delle mosche, le nervature delle ali degli insetti ... esempi miseri, ma bellissimi, della geometria naturale: tanto armonica quanto inattuale!
Ma la bellezza non è democratica, al contrario è quanto di più inattuale vi sia al mondo. Essa è a portata di tutti, ma non è di tutti, la si può ammirare, contemplare al massimo, ma mai possedere! Essa è là, è qua, era ieri, sarà domani, c'è ...
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Che c'entra Fibonacci? C'entra perché traduce matematicamente l'equazione che rende conto dell'armonia cui allude ciò che è bello. 'Phi', sezione aurea, armonia ... quanti nomi ha la bellezza! Eppure nessuno di essi contiene del tutto quel cui si allude, tutti la bellezza eccede e sovrabbonda ...
Come un fenomeno trascendente, la bellezza non è di questo mondo pur depositando ovunque suoi segni, suoi simboli, sue metafore ...
Tutto ci parla del bello, tutto di dice cos'è bello, tutto vince la bellezza!
Tutto fonda l'armonia.
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E sul fascino discreto delle mie parole poetiche, mi fermo, a non voler guastare la magia attivata, il gioco messo in scena, la bellezza allusa ...
E questa mia dissertazione sulla bellezza com'è? Bella? O brutta?
Come che sia, poco importa, servi miseri come siamo al cospetto della bellezza!