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sabato 5 agosto 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #6

"l’Europa non è morta, l’Europa non può morire del tutto; essa agonizza. Perché l’Europa è forse l’unica cosa – nella Storia – che non può morire del tutto, l’unica cosa che può resuscitare. Questo principio di resurrezione sarà anche quello della sua vita e della sua transitoria morte"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 30)

(continua)


(url: http://www.portaleletterario.net/archivi/immagini/2016/M/maria-zambrano-disegno.jpg)

sabato 15 luglio 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #7

"La storia umana è la disperazione umana. La storia è storia delle angosce, del perenne disastro. Disperazione dell'uomo perché è transitorio e frustrato, per l'umiliazione di fronte a Dio. Disperazione per farsi un mondo dal suo nulla. Se l'uomo è cenere, polvere, nulla, deve anch'egli crearsi un suo mondo, come fece Dio quando era solo"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 47)

(continua)



(url: http://www.tropismi.it/wp-content/uploads/2015/09/3193979.jpg)

venerdì 7 luglio 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #5

"E’ ciò che avvertiamo di fronte alla scomparsa dell’Europa, di ciò che è europeo. È il nostro sentimento più profondo. Ma di questo sentimento che ci opprime, forse a causa della sua stessa profondità, non siamo giunti ancora a un’idea chiara. Non appiamo in che cosa consiste quel quid che ci apparenta con tutto ciò che è europeo e che in questo istante ha più vigore di qualsiasi tratto nazionale, particolare o individuale"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 24)

(continua)



(url: http://fotos02.laopiniondemalaga.es/2016/04/11/646x260/m011ma011.jpg)

lunedì 5 giugno 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #4

"Cos’è stata l’Europa? Cos’è, nella sua complessa e  ricchissima realtà, l’irrinunciabile? Oggi la nostalgia ci spingerebbe a prenderla integralmente senza rinunciare a nessuna cosa, se la evochiamo nei suoi tempi di grazia e pienezza, rimembrando ciò che ci dicono sia morto. Non v’è rimedio migliore, d’altra parte, per intrattenere lo sconforto rodente. Sommergersi il più lucidamente possibile nel corso della vita che è appena passata, indovinarne la struttura intima, il segreto alimento"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 21)


(url: http://www.enciclopediadelledonne.it/wp-content/uploads/2014/03/106zambrano24.jpg)

lunedì 29 maggio 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #3

"L’uomo europeo, in larga maggioranza, sembra aver perso completamente questo potere di astrazione, questa aspirazione eroica che lo spingeva a rifiutare la prima cosa che gli si parava dinanzi per andare in cerca di qualcosa di più stabile, fermo, permanente e chiaro cui servire. Ha perduto la radica del suo eroico idealismo"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 14)


(url: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/79/Zambrano_late_years.jpg)

giovedì 25 maggio 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #2

"Indubbiamente, l’Europa ha smesso di avere una sua faccia; indubbiamente si è guastata, e la sua precedente fermezza ha ceduto il posto a un rammollimento. Senza dubbio, alcuni germi occulti nella radice stessa dei principi che la tenevano in vita hanno lentamente corroso questi ultimi"

(M. Zambrano, L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia, 20138, p. 13)

(continua)


(url: http://www.bnnonline.it/getImage.php?id=867&w=148&h=220)

martedì 16 maggio 2017

Zambrano sull'agonia dell'Europa #1

Zambrano scriveva nel 1940 ma le sue parole sono inusualmente attuali. Sembra, infatti, che scriva oggi nel 2017 ed invece si riferiva a quello stato, culturale e morale, del Continente alle prese con l'ennesimo, il secondo durante il medesimo secolo, conflitto di dimensioni globali. Eppure, sembra così attuale, così viva, così vera, sembra parlare a ciascuno di noi, e con quella forza che solo i classici senza tempo possiedono.

Lasciamo, allora, che le sue lievi parole ci interpellino, ci parlino, ci comunichino qualcosa ...

"Da parecchi anni si va ripetendo: l’Europa è in decadenza. Adesso non sembra più necessario dirlo. Molte persone che lo credono si riferiscono a questo fatto con frasi velate e sorriso ironico, come chi allude a un segreto talmente divulgato che cercare di mascherarlo diventa perfino elegante e misericordioso, seppure così facendo lo si diffonda in un modo ancor più umiliante"


(url: https://img.ibs.it/images/9788831797214_0_0_302_80.jpg)

lunedì 30 gennaio 2017

Ultima fatica!

Appena pubblicato su FNS un mio contributo sulla filosofia di Maria Zambrano.

Qui il saggio. Buona lettura!




venerdì 13 gennaio 2017

Chiarore dal bosco

"se non si scorge ciò che si pone a monte di essa e che costituisce […] l’elemento di maggiore sua originalità speculativa: l’idea di ragione poetica e il complesso reticolo di questioni connesse al rapporto tra  filosofia e poesia"

(Cacciatore, María Zambrano, p. 30)

Pensiero poetante ...

Ragione poetica ...

Il chiarore del bosco ...

La mirabile commistione di chiarezza visiva e auscultazione del profondo ...


(url: http://www.ilsussidiario.net/img/_THUMBWEB/mariazambranoR439_thumb400x275.jpg)

martedì 27 dicembre 2016

Poesia e filosofia ...

"La parola della poesia è irrazionale, poiché disfa tale violenza, tale ingiustizia violenta dell’esistente. Non accetta la scissione che l’essere significa dentro e sopra l’inesauribile e oscura ricchezza della possibilità. Vuole fissare l’inesprimibile volendo dar forma a ciò che non l’ha conseguita: al fantasma, all’ombra, alla fantasticheria, al delirio stesso. Parola irrazionale, che non neppure combattuto la chiara, definita e definitrice parola della ragione. Di quale delle due sarà la vittoria?" 

(Zambrano, Filosofia e poesia, p. 125)

A chi legge l'ultima, l'ultimissima, la provvisoria parola sull'eterna contesa tra la filosofia e la poesia.

E questo nonostante l'ammirevole opera di Zambrano in direzione di una terza via in mezzo agli opposti fanatismi ...


(url: http://www.apriti-cielo.it/wp-content/uploads/2016/01/Maria-Zambrano.jpg)

martedì 20 dicembre 2016

Creaturalità

"inaugurale e sempre rinascente percezione della nostra creaturale, insormontabile fragilità e incompiutezza"

(c. ferrucci, María Zambrano: un esistenzialismo estetico, in l. silvestri, Il pensiero di María Zambrano, Forum, Udine, 2005, p. 161)

Parole decisive ed immortali.

E non per forza di genere, dato che parliamo pur sempre di esseri umani.

domenica 2 ottobre 2016

Di un saggio prossimo ...

"La poesia, umilmente, non si autopose, né si auto fondò, non cominciò col dire che tutti gli uomini ne avevano naturalmente bisogno […] La sua unità è così flessibile, così coesa che può piegarsi, dilatarsi e quasi sparire; discende fin nella carne e nel sangue, perfino nei sogni. Per questo l’unità alla quale aspira il poeta è così lontana da quella a cui tende il filosofo. Il filosofo vuole l’uno, assolutamente, e lo vuole al di sopra di ogni cosa"

(M. Zambrano, Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna, 2010, p. 46)


(url: http://www.biografiasyvidas.com/biografia/z/fotos/zambrano_maria.jpg)



sabato 17 settembre 2016

Vedere vs. sentire ...

"i filosofi, pur essendo amanti di quel sapere che conduce alla verità, hanno sostituito all’amore la volontà di un sistema, la volontà di dominio"

(m. marino, Il divino nella produzione di María Zambrano, Edizioni Saletta dell’Uva, Caserta, 2015, p. 117)

Un topos oramai classico, a prescindere dall'essere più o meno vero, più o meno falso, più o meno credibile, più o meno godibile ...

Messi da parte i conati antiteoria, possiamo venirne fuori? E, possibilmente, non con le ossa rotte?

Oscuri enigmi interrogano l'oscurità del cuore umano ...


(url: http://mariodomina.files.wordpress.com/2011/03/simpson_filosofia1.jpg)

mercoledì 14 settembre 2016

Zambrano: il contributo delle donne filosofe al pensiero occidentale

"il compito primario del pensiero non consiste […] nell’erigere sopra e contro questa nostra insuperabile creaturalità un muro di impassibili  a volte altezzose astrazioni, ma nel rivelarne le manifestazioni e i linguaggi con un massimo di attenzione, di sensibilità, di aderenza, direi, alle sue pieghe e alle sue movenze più nascoste"

(c. ferrucci, María Zambrano: un esistenzialismo estetico, in l. silvestri, Il pensiero di María Zambrano, Forum, Udine, 2005, p. 162)

Il lungo cammino del pensiero occidentale, da astratto teoretismo a concreto sentire ...


(url: http://cvc.cervantes.es/ACTCULT/zambrano/cronologia/imagenes/cronologia.jpg)

lunedì 25 luglio 2016

Verso il saggio #2

"Si tratta invece di un sofisticato strumento conoscitivo che, nel tracciare l'albero genealogico delle divinità, disegna una mappa delle potenze che operano nel mondo e le rappresenta attraverso i vincoli della parentela e le modalità della nascita"

(G. Pironti, La nascita degli dei e l'ordine del mondo, in U. Eco - R. Fedriga (curr.), La filosofia e le sue storie. L'antichità e il Medievo, Laterza, Roma - Bari, 2014, p. 13)

Ed è così: attraverso genealogie ed eziologie "naturali", la cultura greca cerca di render conto di un'unità invisibile, dispersa dietro lo spettacolo multiforme della natura.

L'intento appare piano, ovvero mostrare l'ordine di tutte le cose, additando le relazioni tra i vari enti o "potenze".

giovedì 21 luglio 2016

Verso il saggio #1

"Si riflette in questa costruzione un'idea di simmetria ed equilibrio del cosmo"

(M. M. Sassi, Le cosmogonie ioniche, in U. Eco - R. Fedriga (curr.), La filosofia e le sue storie. L'antichità e il Medioevo, Laterza, Roma - Bari, 2014, p. 9)

Le linee di sviluppo della sapienza antica mantengono la loro spinta originaria all'equilibrio del tutto e dell'uno ...

Cosmo, d'altra parte, nella cultura greca significa 'ordine', un insieme organizzato secondo principi e cause primi, magari invisibile agli occhi dei più, che regge assieme il 'molteplice' e il 'singolo', un'unità che rende conto della somiglianza così come della differenza ...

Da questa sorgente comune, in seguito le strade della sapienza si dividono, la poesia da una parte, la filosofia dall'altra ...

Chissà com'è stata questa separazione. Se indolore o cruenta ...

Platone ed Aristotele, ancora tra V e IV secolo tengono memoria della curiosa disputa tra i filosofi e i poeti ...

Eppure, per diversi secoli sono esistiti sia i poeti filosofi sia i filosofi poeti ...

Poi, progressivamente, gli uni si sono specializzati gli altri si sono settorializzati, e la filosofia ha preso congedo dalla poesia!

Salvo i vari e sporadici tentativi, tra l'età moderna l'età contemporanea, di recuperare un'unità perduta di filosofia e poesia ...


(url: http://www.partecipiamo.it/Poesie/Immagini/introduzione_alla_poesia/introduzione_alla_poesia_00003.jpg)



sabato 2 luglio 2016

Irigoyen su Zambrano


"Marìa Zambrano fu attraversata da un'autentica passione per la poesia [...] Le relazioni fra filosofia e poesia ispirarono alcuni suoi libri come appunto Filosofia e poesia o Pensiero e poesia nella vita spagnola, in cui mette in rilievo analogie e differenze"

R, Irigoyen, Piccola storia della filosofia, Tropea, Milano, 2010, p. 188.

Ed è così!

Resta però inesplorato il legame tra la Nostra e un certo neoplatonismo che nella ricezione moderna delle filosofie ellenistiche fa tutt'uno con stoicismo, eclettismo, epicureismo ...


url: http://www.lavozdegalicia.es/sc/140x/img/perfiles/1422877260163/1422877391705_thumb.jpg 

giovedì 30 giugno 2016

Zambrano su pensiero e poesia # 3



“Nel corso della sua lunga storia la filosofia ha sempre fatto grandi sforzi per restituirci alla luce originaria, spingendo la coscienza in profondità o, alternativamente, restituendola e reintegrandola al divino, suo punto di origine”

M. Zambrano, All’ombra del dio sconosciuto. Antigone, Eloisa, Diotima, Pratiche, Milano, 1997, pp. 81 – 82.

Nel suo classico modo “pensoso” di affrontare, e dirimere, le questioni, Zambrano ritorna imperiosa sui suoi temi consueti, vale a dire la frattura originaria che ha separato filosofia e poesia, a loro volta metafore incarnate della scissione originaria tra il tutto e l’essere, tra l’Uno e i Molti, tra Dio e gli uomini. 
E mentre la filosofia non fa altro che scavare ulteriormente il solco della propria disperata ed ostinata separazione dalla poesia, la coscienza anela tuttora all’unità perduta. Ma nel far così la filosofia tradisce il proprio spirito primordiale e consegna la coscienza stessa all’irrealizzabilità del compito, ovvero a non poter mai, e per davvero, riguadagnare la distanza occorsa e che la separa dal divino, dal suo punto di origine, dall’unità ineffabile del tutto in Tutto.