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giovedì 15 giugno 2017
lunedì 4 luglio 2016
Nussbaum # 2
“viviamo in un mondo in cui regna il disordine, la confusione, e l’incertezza, e nel quale non si può trovare alcun sostituto ad un’attiva ricerca personale”
M. C. Nussbaum, Coltivare l’umanità. I classici, il multiculturalismo, l’educazione contemporanea, Carocci, Roma, 2006, p. 52
Come Socrate, i tempi moderni ci impongono di comprendere la realtà che ci circonda a partire da un personale e profondo processo di ricerca personale, nel senso che il mondo non ci dà né certezze né risposte né tantomeno soluzioni precostituite e queste possiamo solo trovarle dopo una personale e faticosa ricerca personale.
La domanda vera, però, è un’altra, la seguente: in quanti saremo pronti a sostenere il peso? L’immane fatica? L’improba responsabilità?
domenica 17 aprile 2016
Qui Zambrano, a te Antigone
"Antigone non si salva dal supplizio del fuoco, il supplizio dello spirito che si nutre solo di se stesso, nell'abisso della solitudine e dell'abbandono. Convertita in "cespuglio ardente", simbolo dello spirito creatore, griderà contro i suoi dei. Faccia a faccia con loro, fiammeggiante, li insulta e li smaschera; smaschera, più che la loro fallacia, il loro limite terribile: quello di essere forme. Gli dei greci possedevano tutte le bellezze e tutti i limiti della forma; è fallacia la loro bellezza e soprattutto la loro superficialità di fronte alla profondità del destino e delle sofferenze che i mortali erano costretti ad affrontare da soli, senza il loro aiuto e senza la loro compassione. Loro infatti, forme gloriose, non trascendevano. Erano l'opposto dell'uomo, creatura trascendente, non chiusa nella sua forma anche se prigioniera di essa. Gli dei rimangono fissi nelle loro forme, e da quelle non possono uscire; e gli dei greci sono per loro essenza incapaci di trascendere. Per questo tutti i personaggi poetici o reali che trascesero, come Antigone e Socrate si trovarono soli e portarono a compimento un'azione che non era nelle loro intenzioni: smascherare gli dei"
(M. Zambrano, All'ombra del dio sconosciuto. Antigone, Eloisa, Diotima, Pratiche, Milano, 1997, p. 86)
(url: http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2015/01/Ant_gona_papeles.jpg)
giovedì 20 agosto 2015
Apologia di Socrate
Tratto dal film Socrate (1971) di Rossellini.
giovedì 2 luglio 2015
Aristofane, oh fanfarone!
S. Ora fiaccola, fai il tuo
lavoro. Voglio una bella fiamma.
1° D: Che fai?
S: Io? Argomento tra le
travi della casa
(Aristofane,
Le nuvole, in Aristofane, Gli acarnesi. Le nuvole. Le vespe. Gli
uccelli, Garzanti, Milano, 201012, p. 130)
Ecco come si risolvono le cose quando la lingua latita e il pensiero proprio "non ci arriva"!
Ma è pure la risposta, alquanto disperata a dire il vero, di un sempliciotto irretito dalle parole "alate" dei (finti)sapienti!
E come questi ultimi possono convincere, tramite parole audaci, anche dell'impossibile, così lui può argomentare con le travi che sostengono un edificio e darvi fuoco ...
Ancora una volta Aristofane irride la sapienza dei filosofi e, con gusto, riconduce le esistenze dei mortali alla materialità quotidiana.
(url immagine: http://www.arstum.it/rostra/miniature/socrate-nelle-nuvole_mini.jpg)
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