"Qui vediamo il vero volto
dell’idea contrattualista: per quanto si possa moralizzare il punto di
partenza, ci scontriamo comunque con il fatto che il motivo fondamentale per
deviare dallo stato di natura è trarre benefici dalla cooperazione reciproca e
i benefici sono definiti da tutti i teorici con termini economici piuttosto
noti. Una tale visione della cooperazione è intimamente connessa all’idea che
si debba restringere il gruppo iniziale dei contraenti a coloro che posseggono
«normali» capacità produttive"
(Le nuove frontiere
della giustizia, p. 138)
(url: http://images.indianexpress.com/2015/07/untitled-11.jpg?w=400)
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