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venerdì 16 novembre 2018

Vacanze in USA #13

Quanto sei bello, a cavallo del destriero!

Avendo solo in minima parte ricompensato i nostri generosi anfitrioni con una scultura in legno, raffigurante un orso nero con il cartello Welcome, questi ultimi hanno deciso di accontentare mia moglie. Come? Con un bel giro a cavallo! Ya-ahhh! Sei uomini di città in groppa a sei cavalli in un esercizio commerciale a ciò dedito. Una stalla, tanto fetore di cavallo, suolo selciato, un bagno, sei cavalli e sei galoppini. La prima reazione è ‘su quel ronzino, mai!’ Poi vedi che tuo figlio a sei anni è contento in sella al suo cavallo, alto quanto il tuo, e allora prendi coraggio o disperazione. Peraltro, se mia moglie tutta contenta è già in groppa al suo destriero, mica potrò tirarmi indietro no? Inoltre, sono l’ultimo.


I mandriani ci hanno messo in fila ed hanno abbinato i cavalli ai futuri cavalieri. A me è toccato Blossom. Non so se femmina o maschio, ma sa di confortante. Mi ricorda anche una sitcom di molti anni fa. Aiutato dal mandriano, sono seduto sulla sella a due metri da terra … oh mamma! Ma chi me l’ha fatto fare? Dicono che i cavalli conoscono la strada e che noi dobbiamo solo tenerci saldi alla sella … e chi la molla? Manco il tempo di prendere fiato che la colonna si muove. Wow!


Il sentiero si snoda per la foresta, ora in salita ora in discesa, con alcuni attraversamenti di fiumi o ruscelli. Talvolta, il fondo è così bagnato che stento a credere Blossom possa avanzare e non restare impantanato/a. Come alla prima curva. ‘ora restiamo affossati qua’, mi dico ma il mio destriero mi stupisce. Ma mentre i quattro cavalli davanti a me seguono la stessa traiettoria, Blossom è autonoma/o e decide di battere un terreno un po’ più asciutto, ora sul bordo del sentiero a precipizio sul burrone ora a strusciarsi sugli alberi Oak della foresta. ‘ma dove vai, Blossom?’, gli/le dico esasperato. Ma lei/lui pare dirmi ‘la so lunga, lasciami fare'. Intanto, devo schivare rami, foglie e gocce d’acqua che scivolano indolenti dai rami superiori. Ogni tanto giungono urla da davanti, ‘attenzione’, ma a cosa? ‘tenetevi forte’, ma perché? ‘schiena in avanti’, cosa? ‘schiena indietro’, se torno sano e salvo … il tempo pare non passare mai. Ricomincia a piovere. Povero me! Ad un certo punto, mi si sono appannati gli occhiali, why always me? Mi prude il naso, con la mano sinistra cingo forte la sella e tengo le redini mentre mi gratto il naso. Oppure, mi aggiusto gli occhiali sul naso. Blossom mi dà uno scossone ed io ‘ohhh, buono - ho usato il neutro, si sarà offeso/a? - Blossom! Fai il bravo cavallino’. Dietro di me, mio suocero parla con il suo cavallo. Servirà? Nel dubbio, comincio a farlo anch’io. ‘piano, Blossom’, ‘attento, Blossom’, ‘bravo cavallino’ … insomma, ho capito cosa significhi dire ‘sussurrare ai cavalli’. Salita, discesa, curva, tornante, rami sporgenti dal terreno, sassi scoscesi, pozzanghere d’acqua fangosa, escrementi di cavallo, unghiate d’orso sulla corteccia degli alberi. Il tour pare non finire mai. Certo mica si corre lungo lo stretto e disagevole sentiero tra i boschi, ma è la mia prima volta. Ogni tanto scorgo in lontananza e tra le fronde avanti a me la figura in rosso, per via della giacca, di mio figlio, serio, erto e sereno in groppa al suo cavallo apri fila ed allora mi faccio coraggio, ‘bravo Blossom, ora piano, ora forte, ora frena’. Lui/lei a volte sembra obbedire, a volte continua ad andare per la sua strada. Il cavallo davanti a me, sul quale siede mia suocera, ogni tanto si ferma e si mette a brucare l’erba sul selciato. Oh bella! ‘E se si mette a farlo anche Blossom?”. Per fortuna, non l’ha fatto. Placido/a placido/a ha proseguito la sua passeggiata. Improvvisamente, il mandriano alla testa della colonna emette un urlo incomprensibile e i cavalli si fermano. Perché? Siamo in mezzo al nulla! Finisce qui il tour? Ora vedo il cavallo davanti a me che orina in mezzo al sentiero. Poi ci avrebbero spiegato che i cavalli dovevano fare la pipì. Wow! Ricomincia la marcia, up & down. Ovviamente, quando Blossom attraversa i corsi d’acqua o le pozze particolarmente ampie, gli schizzi arrivano ovunque e tu preghi che sia solo fango di foreste d’Oak, e nient’altro. Ad un certo punto, mi fa male il rene sinistro, ‘sarà stato lo sforzo per salire in groppa’, mi dico ma intanto nel bel mezzo di nulla mica posso fermarmi o scendere, ‘E chi mi aiuterebbe a farlo?’. Incurante del dolore, vado avanti, bevo l’amaro calice e resisto. ‘Certo che se mi vedessero i miei alunni …’, per fortuna non accadrà! Intanto, però, ancora non si vede l’arrivo. Mi pare di girare intorno ma il sentiero è sempre diverso, pur essendo simile. ‘ma quando finisce?’, comincio a ripetete sempre più frequentemente, scatenando le ire funeste di mia moglie, due cavalli più avanti ed entusiasta del giro a cavallo. ‘chi doveva dirlo che a 38 anni suonati sarei andato a cavallo per la prima volta in vita mia in USA?’, ma solo la foresta presta attenzione ai miei vaneggiamenti. Ogni tanto il mandriano lancia urla improvvise oltre che inspiegabili. Dev’essere così che si fa in America! Altra salita, altra discesa, curva a destra, curva a sinistra … ‘bello, ma dieci minuti erano più che sufficienti!’, nessuno presta attenzione al mio delirio. Improvvisamente, proprio quando medito di gettarmi giù dal cavallo, la luce: mia moglie si volta e fa ‘siamo arrivati’. Ed è vero.


Ultime foto, parte del service, ovviamente a pagamento a parte - l’ho già detto ‘gli affari sono affari? - E sono giù. Solo non capisco… perché cammino con le gambe divaricate? Ah sì, mi sento proprio un cowboy! Ya-ahhh! Giorno de: anche il prof nel suo piccolo cavalca!


Il prof a cavallo

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