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lunedì 5 settembre 2016

Autoaiuto!


Il presente volume, agile e scorrevole nella prosa, aiuta chiunque desideri migliorare la propria immagine.

Al di là dell'ovvia ricaduta manageriale o auto - manageriale che inevitabilmente una pubblicazione di tal genere reca con sé, è possibile, a mio modesto avviso, ravvisare alcuni elementi utili di per sé, e segnatamente di qualche rilevanza anche per quanti non abbiano una vocazione imprenditoriale.

Ad esempio, la messa in luce della comunicazione, vissuta, agita, ma anche subita. Dimensione questa sulla quale, in genere, abbiamo poca considerazione o contezza.

Inoltre, l'insistenza sulla coltivazione di sé come sviluppo della propria personalità, ove, però, quest'ultima non consiste nell'apprendimento di chissà quali competenze, ma, e al contrario, nello sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

L'autore, poi, insiste, e molto, sullo sfondo emozionale della costruzione della propria immagine. Un leader che utilizzi un'intelligenza emotivo è sicuramente un leader molto più efficace, nel senso di coinvolgente, rispetto ai tanti, troppi, esempi di manager aridi e riservati ...

La padronanza di sé, peraltro, fa sempre il paio con l'empatia: se si è sicuri di sé, non si può non entrare in empatia con il prossimo!

D'altro canto, essere leader "significa esprimere modalità di realizzazione al cambiamento, saper leggere le proprie emozioni, affermare positivamente la propria credibilità, saper trasmettere energia ed entusiasmo trascinando gli interlocutori nella direzione desiderata".

Seguono poi indicazioni più o meno di marca strettamente "economica", e sulle quali non mi inoltro.

Perché recensisco questo testo? Perché l'ho trovato utile.

Perché l'ho trovato utile? Perché aiuta chiunque a migliorare sé stessi.




sabato 3 settembre 2016

Incipit #2



Orlando furioso ...




"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.
2
Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
3
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
4
Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m'apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L'alto valore e' chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco"


(url: http://www.educational.rai.it/materiali/immagini_articoli/33051.jpg)

giovedì 1 settembre 2016

Pensiero pratico

"il pensiero pratico è pensiero sul mondo […] Pensiamo praticamente quando emettiamo ordini e comandi e quando prendiamo decisioni. In tal modo, il pensiero pratico include il pensiero non pratico in quanto implica la conoscenza dell’ambiente e delle circostanze in cui operiamo"

(r. poli, La logica deontica: dalla fondazione assiomatica alla fondazione filosofica (II), “Verifiche”, 4, 1982, p. 465)


(url: https://0.academia-photos.com/3583130/1245389/1554338/s200_roberto.poli.jpg)