"Nulla
di tutto ciò può essere di una qualche utilità per comprendere
l'evento che ha nome Auschwitz. Non vi è più posto per fedeltà o
infedeltà, fede o agnosticismo, colpa e pena, o per termini come
testimonianza, prova, e speranza di salvezza, e neppure per
forza e debolezza, eroismo o viltà, resistenza o rassegnazione"
(H. Jonas, Il concetto di
Dio dopo Auschwitz. Una voce ebraica,
Il Melangolo, Genova, 200413, p. 21)
Meditazione jonasiana su luoghi jobici di "messa alla prova" e di tremendum storico.
Oggi, 27 Gennaio 2014.
Ieri, 27 Gennaio 1945.
(immagine tratta da: http://www.hajrtp.org/images/arbeit_macht_frei_1.jpg)
(per approfondire il discorso jonasiano, clicca qui)
Nessun commento:
Posta un commento
Se desideri commentare un mio post, ti prego, sii rispettoso dell'altrui pensiero e non lasciarti andare alla verve polemica per il semplice fatto che il web 2.0 rimuove la limitazione del confronto vis-a-vi, disinibendo così la facile tentazione all'insulto verace! Posso fidarmi di te?