Il presente volume di Frabboni, risalente all'epoca pre - Gelmini, l'inizio della fine per la scuola pubblica italiana, se letto con il senno di poi ha il pregio, di per sé amaro, di rivelarsi come la fine delle pie illusioni intorno alla capacità governativa di programmare il futuro del Paese attraverso l'istituzione scuola.
Nulla di quanto sperato s'è realizzato e siamo tornati indietro di parecchi decenni.
Qualcuno, magari, obietterà che l'intero sistema Paese è arretrato in questi difficilissimi anni, ma, com'è mio solito fare in questi ultimi anni, ribadisco che il "mal comune" non è affatto "mezzo gaudio", ma solamente, e tristemente, "male comune".
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