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domenica 8 marzo 2015

Perché non si valutano i valutatori?

"il tema della valutazione dei dirigenti scolastici subirà una sorta di rimozione dall’agenda valutativa, il clima sarà quello di un biasimo e di una colpevolizzazione nei confronti della categoria degli insegnanti, ideologici e sostanzialmente identificati col complessivo pubblico impiego di ‘fannulloni’"

(R. Serpieri, Senza leadership: la costruzione del dirigente scolastico. Dirigenti e autonomia nella scuola italiana, Franco Angeli, Milano, 2012, p. 29)

Una ricostruzione attendibile dell'introduzione del tema della valutazione nella scuola italiana.

Solo che si valutano i sottoposti e mai i dirigenti, gli strali si appuntano su questi ultimi dimenticando che, in ogni caso, chi dirige le istituzioni scolastiche ne è sempre responsabile in merito ai risultati.

Dunque, il tema della valutazione è oggi un mantra ripetuto sempre e solamente come arma diretta contro i lavoratori della scuola e, in ogni caso, si devia sempre dalla valutazione complessiva dell'organizzazione scolastica al fine di preservare dal giudizio meritocratico gli stessi dirigenti scolastici.

Morale della favola: i dirigenti scolastici sono sempre meritevoli, dal momento che sono non valutabili, e per loro la parte di compenso relativa al merito è data "a pioggia", mentre i dipendenti sono sempre immeritevoli, dal momento che si oppongono attivamente a che si valuti il loro merito, e per loro i compensi lordi sono fermi ai valori del 2009. Una punizione?

Tuttavia, se ci fermassimo per un attimo a considerare le strategie evasive messe in campo dai dirigenti, e dai loro sponsor politici, per evitare di finire nel medesimo tritacarne della valutazione e del ciclo della performance, viene da chiedersi: ma a cosa serve per davvero la valutazione? Se anche i dirigenti scolastici desiderano evitarla, servirà davvero oppure è solamente lo strumento demagogico per giustificare tagli lineari alle retribuzioni? 


Peraltro, in tempi di spending review permanente, e con i vari blocchi agli scatti di anzianità per i dipendenti, come mai improvvisamente si "trovano" milioni di euro per pagare un aumento salariale ai dirigenti scolastici? Forse loro sono meritevoli di integrazioni salariali, ma tutti gli altri? Perché la stessa generosità non vale anche per gli altri dipendenti pubblici?

lunedì 12 gennaio 2015

Dipendenti P.A. disabilitati



"cerchi di incastrarci le terapie, perché senza il sostegno nessun istituto le terrà il bambino"

"ma è assurdo, mica ci sono sempre due insegnanti per classe?"

"Ai suoi tempi forse, oggi la compresenza non esiste più e a meno che lei non scelga di iscriverlo a una materna privata, si aspetti di trovare sempre e solo un'insegnante"

"Oh bella, e chi lo sapeva?"

(C. Milizia, Mamma disabilitata. Storia vera di una giovane coppia alla nascita di un figlio autistico, EdizioniAnordest, Villorba, 2014, p. 116)



(url immagine:http://giotto.ibs.it/cop/copj170.asp?f=9788898651078)


Già.

E chi se lo immagina?

Gli stakeholder ignorano, forse dolosamente, forse colpevolmente, e forse anche comodamente, le condizioni estreme al cui interno noi operatori siamo costretti a giocare la nostra mission!

Senza risorse, senza spazi, senza disponibilità e, forse, anche senza speranze, perseguiamo a mandare ad effetto obiettivi e finalità che andavano bene per altri, più generosi, periodi.

Oggi, siamo al lumicino, alla canna del gas, eppure fuori dal nostro mondo professionale tutti sono convinti che navighiamo, e ingiustamente, nell'oro ...

Pur riconoscendo e rispettando il dolore e la condizione infelice della mamma qui presente, fa piacere che fuori si sappia, anche in maniera cruda e dura, che la vita della scuola è tutto fuorché un'isola dei beati!

Ma non cerchiamo certo consolazione o soluzione, chiediamo solamente di non essere considerati dei privilegiati/fannulloni dal momento che gli obiettivi, di per sè prefissati e irrealistici, non vengono raggiunti per scarsità di risorse ...

Se aprissimo finalmente gli occhi sui risultati funesti di venti anni di politica scolastica al ribasso, forse, e dico forse, potremmo renderci conto dei guasti collettivi che ne sono conseguiti e che fatalmente ricadranno sul Paese intero nei prossimi decenni, i quali, per inciso, solo in singoli casi, non possono essere addebitati agli operatori in ordine alla loro responsabilità di risultato ...

Purtroppo, però fa comodo scaricare colpe e risentimento sulla P.A. in un Paese di partite IVA e professionisti i quali godono della possibilità di variare a proprio piacimento l'imponibile IRPEF e che possono anche non emettere fattura alcuna ... potessimo anche noi dipendenti P.A. fare altrettanto .... ma noi siamo i privilegiati/fannulloni! Da licenziare! Da mandare a casa!