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giovedì 6 febbraio 2014

Internet ci rende stupidi?

"La disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale"

(da: http://it.wikipedia.org/wiki/Disabilit%C3%A0)


Non amo wikipedia, per ragioni attinenti in misura maggiore allo stile prescelto e alla maniera di esporre i contenuti.

Amo wikipedia, per ragioni attinenti in misura maggiore alle possibilità insight di farsi un'idea di massima dei temi, un'infarinatura approssimativa e da approfondire altrove.

Siccome sto sviluppando un certo discorso filosofico sull'handicap, ho deciso di consultare la posizione di wikipedia sull'argomento.

Voce sicuramente dettagliata, ma riduttiva, come molte cose su internet, anche per limiti propri al mezzo.

Ora, la disabilità è certamente questo, ma certo non solo.

Ed una volta che ci siamo fatti un'idea di massima, è il caso di approfondire su altre fonti, e su altri media, l'argomento stesso.

Come spesso accade, internet ci dà solo l'illusione della conoscenza, per non dire della cultura, ma non ci dà nemmeno un congruo numero di informazioni sufficienti a conoscere in maniera adeguata un argomento.

Internet ci illude, non dandoci proprio nulla in termini di acquisto conoscitivo.

Per questo motivo, ma certo non solo, dovrò documentarmi altrove sulla disabilità.

Non ci rende stupidi, ma sicuramente molto più pigri e non riflessivi.

venerdì 1 marzo 2013

Creare un movimento politico che sfondi alle elezioni in poche semplici mosse ...

Quanto segue potrebbe ricordare, anche solo a livello di mera assonanza, un movimento da poco assurto agli onori di cronaca e di politica. Ma, e ci tengo a sottolinearlo, qualsiasi riferimento a persone, eventi, fatti e simili sono da ritenersi del tutto casuali


D'altra parte, chi può forse pensare che la propria fantasia superi la realtà? Oppure, chi è a tal punto frustrato da poter pensare ch'io parli proprio di lui? E quanti, lungo questa scia, sono a tal punto insoddisfatti della propria vita da voler vedere a tutti i costi in questo mio post quanto non v'è?

Immaginiamo che Machiavelli ci faccia visita, in sogno o dal vivo e che ci rivolga queste parole vincenti e convincenti, del tutto edotto della tecnocrazia odierna:


"Siamo disgustati dalla politica. Bene, cominciamo allora dal basso a rifondarla. Facciamo nostra la filosofia dell' "open source" e pensiamo ad un movimento spontaneo che si arricchisca dei liberi contributi di tutti. Organizziamo prima un blog dove un personaggio famoso, che faccia da portavoce  o cheerleader del movimento e che porti a quest'ultimo un notevole ritorno d'immagine e di notorietà, e poi una sede virtuale del movimento vero e proprio, una sorta di meetup su internet. 
A questo punto, però, è bene alzare il tiro, e non importa mica che quanso sostenuto sia sacrosanto, possono pure essere delle caz***e, l'importante è avere toni sprezzanti, risoluti e drastici. A questo punto, sempre più il meetup diventa il cnetro d'interesse di giovani e professionisti stanchi della politica classica. I media cominciano ad interessarsi a noi, e non importa se sono critici, la cosa importante è che, nel bene come nel male, noi si sia sempre lì in mezzo, là davanti. Una volta raggiunta una consistenza numerica importante, in termini di followers e di volontari al movimento, creiamo una struttura verticale nascosta in modo tale che tutti partecipano, commentano ma alla fine solo un ristretto numero di persone, nascoste al meetupo stesso decida ognicosa, dal cosa dire al dove dirlo, dal dove andare al cosa fare ... e poi andiamo in piazza e, adesso possiamo permettercelo perché nessuno può più metterci a tacere, diciamo fesserie buone per ogni stagione, roba qualunque che, però, in tempi di crisi attira menti e cuori ... e tra cinque anni (molto probabilmente, prima ...) ci presentiamo alle elezioni e prendiamo tra il 10 e il 30% ... 

A questo punto, perché fermarsi? Potremmo dire che l'obiettivo dichiarato degli inizi (svecchiare la politica) sia stato raggiunto, ma perché porsi limiti? Perché non battere il ferro finché è caldo? Noi non abbiamo nulla da perdere e non abbiamo fretta, e se il Paese è in difficoltà, mica qualcuno può aspettarsi che lo salviamo ora noi, la colpa dobbiamo darla sempre agli altri ... allora cominciamo a dire "non facciamo inciuci" e intanto sediamo in parlamento ... che ne pensi? Dai, che ci divertiamo! Solo che il comico non posso farlo io, avremmo bisogno di qualche toscanaccio, famoso e che occupi lo spazio della riflessione seria con qualche battuta o qualche smorfia che distolga l'attenzione, che faccia aggregazione, pochi contenuti generici e tanto folklore ... e come lo chiamiamo il movimento? Facciamo finta che parta dal basso, che sia orizzontale, e che parta dalla gente (tanto poi la selezioniamo noi ... eheh) ... ma serve un nome astratto ma concreto ... che ispiri fiducia e speranza, anche se resta etereo ... che so ... vialattea ... o viadalpizzo o Pizzini o hope o future o felicitas ... o veritas ... insomma, chiedo aiuto alla rete! 


Ci stai? La democrazia, siamo noi! E voi lassù, che avete occupato sinora lo Stato, chiedete perdono, uscite con le mani alzate, arrendetevi, siete circondati, andate a casa! Noi, riprendiamoci quel che è nostro ..."


Parole profetiche o nobile incubo? Vediamo le stelle o le stalle? Chi lo sa!



(immagine tratta da: http://www.grazzano.it/pro-loco-1/caccia-alle-stelle/resolveuid/6beaa6e3f27cfa38d13ca88aeeb665bc)