odore di gomma bruciata e di asfalto roso dal sole.
Percorro veloce lo stradone irregolare e bucato che mi conduce ad un'altra tappa del mio percorso esistenziale,
altro anno
altra sede
altra tipologia d'istituto.
Dove sono?
Non lo so.
Non appena abbandono la via maestra, il nulla mi si para innanzi,
non una voce, non una sagoma, non un nome che sia umano:
desolazione e morte mi circondano.
Selciati sconnessi di asfalto e di amianto mi accompagnano lungo il cammino,
compagni silenti di questa nuova avventura.
Figure lontane ed estranee compaiono in fondo alle rotonde, quelle ulteriori, non quelle che devo percorrere.
Dove sono?
Me lo chiedo e lo pretendo, ma chi mi ascolterà?
Ali di piante selvatiche rinsecchite colorano lo scuro paesaggio, presagio di rinnovate amarezze, erbe amare che non rendono sapidi i cibi ...
Nel deserto dell'umanità che quasi ogni giorno percorro, come corriere espresso senza bandiera, questo vedo scorrere ai miei fianchi, lungo le fiancate della navicella che con difficoltà conduco al nuovo porto ...
Là ove vedo i miei "ragazzi", adolescenti difficili, disadattati, non civilizzati, abbandonati in culla da chi li ha messi al mondo, non pronti per quel mondo del quale vantano chissà quale conoscenza e possesso ...
Il branco pascola avido nel cortile arido della scuola, cemento e sassi, come asfalto ed amianto, sono le briciole amare che la società lascia loro ....
Non odi parole umane, ma grugniti, non voci soavi, ma rochi richiami della giungla,
non vedi visi dolci, ma contratti, stanchi e violenti.
La società li ha abbandonati prima ancora che nascessero,
la società ha abbandonati noi che di loro dovremmo prenderci cura.
Una nuvola di fumo ciascun giorno si eleva dal cortile del "gruppo" per elevare protesta ufficiale nelle alte sfere,
sì la nuvola che porta con sé l'umano,
la nuvola di fumo che resta dopo il falò della gioventù,
la loro e la nostra.
(immagine tratta da: http://media.bresciaoggi.it/media/2013/08/31_26_bso_f1_476_a_resize_526_394.jpg)
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