"il
nuovo idealtipo esige l'abbandono del modello centrato sulla scuola
come unica agenzia di formazione, anche se estesa a tutti. È un
modello arrivato al compimento insieme alla società industriale
moderna. L'alternativa è l'affermazione del modello di formazione
centrato sull'apprendimento lungo l'intero corso della vita nella
società planetaria della conoscenza diffusa. La scuola non viene
sminuita ma valorizzata, perché la sua formazione si inserisce nelle
sfide del Lifelong
Learning"
(P. Orefice,
Pedagogia sociale. L'educazione tra saperi e
società,
Bruno Mondadori, Milano, 2011, p. 16)
Da sempre la scuola, e in Italia ancora di più, ha sofferto la concorrenza di altre agenzie formative, in genere informali, adesso, però, questo stato di cose viene codificato, riconosciuto ed accettato, almeno come viatico all'uomo di domani, sempre connesso e nomade ...
Viene solo da chiedersi: ma non sarà un pochino ideologico concepire a priori la formazione umana come permanente e seguitante l'allungamento statistico della vita umana?
No, perché a cent'anni ancora si apprende? E se sì, a quali condizioni? Ossia, con che qualità e con quale contezza? E a cent'anni ancora si lavora? E se sì, a quali condizioni? Ossia, con che qualità e con quale contezza?
Forse, allora, sarebbe stato più saggio concepire un miglioramento hic et nunc della formazione che dilatare ulteriormente l'arco temporale dell'insegnamento e dell'apprendimento ...
(immagine tratta da: http://edtechreview.in/images/Daily/E-Learning/lifelong_learning_meaning.jpg)
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