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martedì 10 settembre 2013

Il Buon Samaritano

Si abbiano le seguenti due premesse:

  1. se il Buon Samaritano aiuta Giorgio che è stato derubato, allora Giorgio è stato derubato;
  2. è vietato che Giorgio venga derubato.

Stiano A per “il Buon Samaritano aiuta Giorgio” e B per “Giorgio è stato derubato”. Pertanto, si avrà:

(11) (AB) → B
(21) FB [leggi: vietato: B]
(31) F (AB) (da (1) – (2) e FR) [leggi: vietato che: il Buon Samaritano aiuti Giorgio che è stato derubato].

Ovviamente, l’enunciato (31) è assurdo. Infatti, la formulazione [PBS] mette in difficoltà


"il Buon Samaritano dal momento che se è vietato aggredire e derubare i viandanti, allora è vietato aggredirli e derubarli e anche soccorrerli quando vengano aggrediti e derubati. Così, andando in soccorso della vitima di una aggressione, il Buon Samaritano compie paradossalmente un’azione proibita. Di qui il nome di Paradosso del Buon Samaritano"[1]

Il presente è il noto, e problematico, paradosso (deontico) del Buon Samaritano: una derivazione apparentemente inattaccabile la quale, però, contraddice apertamente una delle premesse.

Note
[1] Cfr. A. ArtosiIl paradosso di Chisholm. Un’indagine sulla logica del pensiero normativo, Clueb, Bologna, 2000, p. 72.


(immagine tratta da: http://www.artcurel.it/ARTCUREL/RELIGIONE/TEOLOGIA%20SIMBOLICA/buonsamaritanoiconachiesasEgidioRoma.jpg)

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