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martedì 3 ottobre 2017

Cosa diceva il bue angelico agli studenti


Consigli di un santo per avere una buona cultura (oggi la si chiamerebbe 'competenza').

Mio caro Giovanni, mi hai chiesto come fare per acquisire un ricco bagaglio culturale. Ecco i miei consigli.
1. Non tuffarti a capofitto nel mare del sapere ma cerca di arrivarci lungo corsi d’acqua secondari. È cosa saggia lavorare in crescendo, dalle cose più facili alle più difficili. Questo è il mio consiglio, e tu faresti bene a seguirlo.
2. Sii lento a parlare…
3. Da’ grande importanza a una buona coscienza.
4. Non trascurare mai i momenti di preghiera.
5. Mostrati amabile con tutti.
6. Non mettere mai il naso negli affari altrui.
7. Non entrare in troppa familiarità con nessuno, perché la familiarità genera disprezzo e offre un pretesto per trascurare il lavoro serio.
8. Non sciupare tempo in chiacchiere inutili.
9. Cerca di seguire le orme degli uomini onesti e santi.
10. Non badare tanto a chi parla, ma accumula nella mente quanto di utile egli dica.
11. Assicurati di aver ben compreso quanto leggi o ascolti.
12. Chiarisci i punti dubbi.
13. Fa’ del tuo meglio per riporre tutto quello che puoi nella piccola libreria della tua mente…
14. Non preoccuparti di cose al di fuori della tua competenza. Se seguirai alla lettera i miei consigli raggiungerai la meta desiderata. Addio.
(san Tommaso d’Aquino, 1270).


(url imamgine e testo: https://i0.wp.com/1ywpi925eu8i25ne6noy0131.wpengine.netdna-cdn.com/wp-content/uploads/2013/09/aquinas.jpg?quality=100&strip=all)

venerdì 5 febbraio 2016

Caro sindaco, ma cosa fa il Presidente della Repubblica?



Durante incontro con le istituzioni, sindaco e vice - sindaco, e dopo ampio discorso sulle finalità delle istituzioni locali e sui servizi erogati dal comune, un alunno di terza superiore si propone e chiede al sindaco "ma quanto prende al giorno il presidente della repubblica?" ... 


La tirata è chiaramente qualunquista e inquinata da chissà quali difficoltà familiari, vere o presunte o immaginate che siano, e, a prescindere dal suo essere del tutto fuori luogo in quella occasione, a differenza invece del gradimento mostrato dai miei colleghi, il tutto mi suona del piuttosto sgradevole ...


Da lì parte ovviamente un coro nei confronti delle ingiustizie perpetrate dai rappresentanti del popolo perché "se siamo tutti uguali, perché qualcuno prende 1000 mentre altri prendono 100?". Un coro che ricorda la pubblica piazza oppure la curva di uno stadio o ancora qualche forum virtuale ... il risultato è lo stesso: anziché chiedere conto in sede locale di servizi non funzionanti o mal erogati, si è corsi verso i massimi sistemi, e il gregge si è subito e voluttuosamente accodato!


Qualcosa non torna, però, qualcosa di sinistro, qualcosa di decadente, qualcosa di irrimediabile, qualcosa di inguaribile e che attiene al perverso intreccio di invidia - narcisismo che si atteggia a moralismo (di bassa lega) di massa... 


Poi pensi che tra non molto questo studente, come tutti i suoi coetanei, voterà ed allora capisci che il tuo posto nel mondo è una casetta tutta rossa isolata in qualche fiordo norvegese ... 









(url: http://www.mondointasca.org/wp-content/uploads/2015/06/fiordo.jpg)


sabato 1 agosto 2015

Profili della scuola di oggi ... 9

"il termine cliente non risulta essere appropriato per descrivere la figura dello studente, il quale è a tutti gli effetti membro attivo dell’organizzazione scolastica"

(M. Orsi, La scuola: una comunità a tecnologia imperfetta. Curricolo globale, comunità e organizzazione scolastica, in G. Cerini (cur.), Il nuovo dirigente scolastico tra leadership e management, Maggioli, 2010, p, 92)

E in mezzo a tanta retorica del discorso dirigista può pure capitare di trovare questa perla rara, che spezza l'apparente unitarietà monolitica del fronte aziendalistico. 


No, gli alunni non sono clienti e la scuola non è un'azienda ove alcuni producono un bene di consumo ed altri fruiscono di quest'ultimo.

Una goccia nel mare, ma fa sempre bene all'anima.