Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta voto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta voto. Mostra tutti i post

venerdì 5 febbraio 2016

Caro sindaco, ma cosa fa il Presidente della Repubblica?



Durante incontro con le istituzioni, sindaco e vice - sindaco, e dopo ampio discorso sulle finalità delle istituzioni locali e sui servizi erogati dal comune, un alunno di terza superiore si propone e chiede al sindaco "ma quanto prende al giorno il presidente della repubblica?" ... 


La tirata è chiaramente qualunquista e inquinata da chissà quali difficoltà familiari, vere o presunte o immaginate che siano, e, a prescindere dal suo essere del tutto fuori luogo in quella occasione, a differenza invece del gradimento mostrato dai miei colleghi, il tutto mi suona del piuttosto sgradevole ...


Da lì parte ovviamente un coro nei confronti delle ingiustizie perpetrate dai rappresentanti del popolo perché "se siamo tutti uguali, perché qualcuno prende 1000 mentre altri prendono 100?". Un coro che ricorda la pubblica piazza oppure la curva di uno stadio o ancora qualche forum virtuale ... il risultato è lo stesso: anziché chiedere conto in sede locale di servizi non funzionanti o mal erogati, si è corsi verso i massimi sistemi, e il gregge si è subito e voluttuosamente accodato!


Qualcosa non torna, però, qualcosa di sinistro, qualcosa di decadente, qualcosa di irrimediabile, qualcosa di inguaribile e che attiene al perverso intreccio di invidia - narcisismo che si atteggia a moralismo (di bassa lega) di massa... 


Poi pensi che tra non molto questo studente, come tutti i suoi coetanei, voterà ed allora capisci che il tuo posto nel mondo è una casetta tutta rossa isolata in qualche fiordo norvegese ... 









(url: http://www.mondointasca.org/wp-content/uploads/2015/06/fiordo.jpg)


martedì 2 giugno 2015

Riflessioni post elettorali



Finalmente abbiamo votato, finalmente i docenti italiani hanno messo in opera i loro propositi, finalmente abbiamo i risultati ...



Quali sono i risultati del voto degli insegnanti italiani? Già, i risultati, quei risultati, quelle speranze, quei sogni ...





A questo punto, ad alcune ore di distanza dal "caldo" delle operazioni di voto e di scrutinio, penso sia possibile condurre alcune brevi, ed amare, considerazioni ...





Primo: il voto locale non manda alcun messaggio diretto al partito di Renzi, e, segnatamente alla sua maggioranza. D'altra parte, mi stupirei del contrario visto che non s'è mai visto un governo cadere sulla scuola. 






Secondo: la natura complessa del voto non permette affatto di inferire il ruolo degli elettori docenti dato che vi sono moltissimi altri attori e moventi all'opera e che concorrono nello stesso tempo e su un piano di assoluta parità. 




Terzo: la mancanza di dichiarazioni ufficiali dei vertici del partito sugli effetti elettorali del ddl "La Buona Scuola" è l'elemento principale ed il più rilevante da tener in debita considerazione. Infatti, a mio modesto avviso, la dice lunga: il partito ha già deciso di perdere i docenti elettori. Questo dato è incontrovertibile, mi pare dannatamente chiaro. Altrimenti, è ovvio, ci si sarebbe mossi diversamente, e non con quella modalità che, a noi parte in causa, e solamente dal nostro punto di vista, appare un singolare autogol, un clamoroso errore strategico. Ma, e ripeto, solamente per noi docenti italiani, di gran lunga minoranza in termini elettorali o, se si preferisce, di "peso" politico. Ed altrimenti, infatti, nessuno concepirebbe o proporrebbe simili provvedimenti punitivi nei nostri confronti ...






Quarto: chi di noi si aspettava davvero le dimissioni del governo? O, in subordine, un ritiro del ddl? Peraltro, penso si debba prendere in seria considerazione il silenzio assordante di Mila Spicola sul ddl in questione, attualmente think thank con il Faraone, ed una volta indimenticata paladina della scuola contro la riforma Gelmini - Tremonti. E taccio, per ovvie ragioni, sul silenzio presidenziale, a sua volta aspramente critico nei confronti del duo Gelmini - Tremonti nel 2008. Questo, a mio avviso, la dice lunga sull'atteggiamento assunto dal decisore politico e, segnatamente anche, su quanto l'establishment considerai sacrificabile, in termini di mancato ritorno elettorale. Insomma, la scuola, e soprattutto i suoi lavoratori, sono considerati sacrificabili sull'altare di ben altre intenzionalità politiche ed elettorali! Mi pare chiaro!




Quinto: penso di conseguenza che le nostre attività di opposizione al ddl debbano essere di altro genere e ben sapendo che è molto probabile che lo scontro sarà lungo e con morti e feriti ... fuori di metafora, non è da escludere l'applicazione per un certo periodo di tempo delle disposizioni previste nel ddl prima che, eventualmente, ma siamo già nel campo delle ipotesi, un referendum o un pronunciamento costituzionale, modifichi in parte o cassi l'intero ddl. Con questo non intendo dire che dobbiamo rassegnarci o rinunciare, ma che non vi saranno né scorciatoie né corsie preferenziali. Solo sarebbe il caso di battere anche altre strade. Anche se, al momento, non me ne sovvengono ....



... e nel frattempo, prepararsi al peggio e resistere, resistere, resistere!









(url immagine: http://www.pressenza.com/wp-content/uploads/2015/03/La-Buona-Scuola.jpg)