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giovedì 4 settembre 2014

La buona scuola?

Finalmente sappiamo, noi docenti, di che morte dobbiamo morire!

Sono state rese pubbliche le tanto decantate linee guida, non una riforma, ma una modifica sostanziale dello statuto giuridico degli insegnanti.

Salta agli occhi che vengono totalmente ignorati attori importanti nella vita della scuola, vale a dire il personale non docente e gli alunni. Senza il loro contributo, che patto educativo viene formulato?

Ma sono delle linee guida, resta da vedere se il Parlamento, dopo Gennaio 2015, le renderà legge o meno.


L'impressione iniziale, dato che ne parlerò diffusamente di volta in volta, analizzando nel dettaglio il corposo dossier (ben 136 pagine di slides ben confezionate), è che si voglia solamente interessare i docenti: ogni cosa viene fatta passare attraverso il loro lavoro.

Ma si opera uno scambio ineguale, anzi no, si operano due scambi ineguali: 1) si "offre" l'assunzione a tempo indeterminato di circa 150mila docenti precari in tre anni, a patto però che l'intera categoria rinunci alle progressioni stipendiali automatiche in base all'anzianità di servizio; e, 2) si "offre" la remunerazione del merito, a patto però di maturare in un triennio una somma di tre indicatori diversi utili ad entrare in un gruppo di docenti, pari al 66% del totale, i quali, a valorizzazione del maggior impegno, didattico, organizzativo e di autoformazione, riceveranno la grandiosa (!!!) cifra di 60 € netti in più al mese. Quindi, facendo due conti, rinunciando ad una garanzia erga omnes lo Stato ottiene tre cose: a) un consistente risparmio economico; b) un aumento della produttività; e, c) un indebolimento strutturale del potere contrattuale da parte della categoria interessata.


Quella del docente è già una professione povera, con le presenti linee guida non solo lo sarà ancora di più, e pensiamo anche al correlato riconoscimento sociale che ne deriva, ma avrà ancora meno potere rispetto a Dirigenza, Direzione periferica e Direzione centrale.


Tra l'altro, non viene affatto garantita la copertura finanziaria per il 66% di "fortunati" dei quali si promette la valorizzazione del (maggior) merito, si avanza solamente l'intenzione, all'interno del triennio (il primo sarà 1 settembre 2015 - 1 settembre 2018), di reperire le risorse. Siccome, però, nelle varie pagine si insiste quasi ossessivamente sull'esigenza di finanziare la (non-)riforma senza oneri aggiuntivi rispetto alla spesa corrente, viene facile immaginare, come accade già ora con il mancato recupero dell'inflazione delle retribuzioni attuali (ferme ai valori del biennio economico 2007 - 2009) e con il mancato pagamento degli scatti stipendiali maturati per anzianità di servizio, che i meritevoli, pur meritando la stupenda (!!!) cifra di 60 € netti in più al mese (ergo, 720 € su dodici mensilità ... tale importo è incluso nella tredicesima?), non la vedranno perché "non ci sono fondi".


Morale della favola: si divide la categoria, la si mette in competizione, la si costringe a lavorare di più, allo stesso stipendio attuale, ma non la si premia!


Ci tornerò sopra.


Ora, a conclusione di questo breve assaggio dei contenuti delle linee guida, vorrei far notare una strana discrepanza. A pagina 49 si riporta la seguente tabella:



Docente
scuola dell’infanzia
e primaria
Docente
scuola secondaria
I grado
Docente
scuola secondaria
II grado
da 0 a 8
31.909,92
34.400,44
34.400,44
da 9 a 14
35.126,67
38.133,33
39.066,37
da 15 a 20
38.594,14
42.054,73
43.239,45
da 21 a 27
41.346,92
45.250,01
47.751,28
da 28 a 34
44.984,51
49.305,89
51.628,86
35
47.007,03
51.628,86
53.985,17



Si tratta delle posizioni  stipendiali in base all'anzianità di servizio. Bene, siccome io occupo ancora la posizione iniziale percepisco, dice il Governo, 34400,44 € su tredici mensilità. Non è vero! Magari lo fosse! Il mio stipendio lordo annuo è di € 20857, quindi inferiore di ben 13543 €! Una nota a fondo pagina, afferma che gli importi sono al lordo Stato. Ne deduco che sarebbe quanto costo io singolarmente allo Stato. Ma di questa mirabolante cifra, io ne vedo, sulla carta, una cifra inferiore del 40%! E parliamo, però, sempre del lordo| Cioè, a me lavoratore arriva una cifra ancora più bassa come importo netto! Infatti, a questo lordo vanno tolti circa 6000 € annui di ritenute IRPEF (centrali, regionali e comunali) e, ancora, tutte le ritenute previdenziali, compreso il contributo per la composizione del TFR del dipendente ... insomma, una cifra di circa 3030 € annui ... facciamo le somme e riscontriamo che la mia paga annua al netto è di di circa 11800 € ... cioé il 34% di quanto riportato nella tabella di pagina 49 ...

Certo le tasse, il cuneo fiscale, il drenaggio tributario lo soffriamo tutti, ma se un Governo, vale a dire il mio stesso datore di lavoro, dà ufficialmente notizia di un importo di molto superiore a quello che davvero vedo sul mio conto, che idea dovrei farmene? Dire che l'importo è al lordo per lo Stato confonde solamente le idee ... e, molto probabilmente, viene detto per far accettare l'idea del possibile risparmio da conseguire: paghiamo già così tanto, perché l'aumento per anzianità di servizio deve essere garantito?

Il problema è, però, che poi a pagina 54 si parla di € 60 netti al mese ... perché dal lordo delle posizioni tabellari si passa al netto del merito? Non vorrei pensar male, ma ...

… e allora questo netto, quanto è al lordo per lo Stato? Sarebbe bello poterlo sapere al fine di rapportarlo al lordo degli scatti ... no?


Ma ci tornerò sopra in altre puntate! Per adesso concludo qui questo primo approccio alle linee guida della buona scuola … sì, buona, ma per chi? Forse non per i docenti!

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