Gospel Made in USA
I nostri anfitrioni sono italoamericani e, per diretta conseguenza, cattolici romani. So, il sabato c’è da santificare la festa. Già, ma dove andiamo? Il fitto programma di impegni apre una breve finestra temporale al sabato pomeriggio. Ma bisogna trovare una sede … la moglie del cugino americano trova gli orari su un sito e tramite un’app guida il marito lungo le strade di Cincinnati.
Siamo già lì, non avrebbe senso cercare un’altra chiesa. C’è solo un piccolo trascurabile problema … abbiamo solo cinque minuti di tempo, è allora giù una corsa all’Ok Corrall! Arriviamo in un quartiere degradato che manco il Bronx delle peggiori pellicole americane… e una dedicazione della Chiesa che sulla porta ci lascia perplessi: Chiesa della Resurrezione. Uhm. Arrivano alcuni fedeli, tutti di colore, anziani e meno anziani, delle due l’una: o siamo in un film di Eddie Murphin o di Spike Lee oppure la Chiesa fa parte di qualche strana congrega. Intanto però il sito la cataloga come cattolica … entriamo.
Prima sorpresa di una lunga serie: il locale è perfettamente climatizzato! Wow! Mai vista una cosa simile in Italia. Impariamo …
Seconda sorpresa: l’accompagnamento musicale è garantito da un pianoforte a coda suonato in tempo reale.
Terza sorpresa: processione d’ingresso, con celebrante - tutto il personale è di colore - che canta in maniera talmente possente da sentirsi in tutta la Chiesa.
Quarta sorpresa: tutto il servizio è sincronizzato in maniera incredibile tra i vari momenti, le varie figure, lo speaker e l’organista. Doppio wow!!! Ma non è finita qui.
Quinta sorpresa: intenzioni di preghiere cantate ma inventate sul momento dal celebrante. Ma come fa?
Sesta sorpresa: la comunione è doppia, ostia con boccale. L’unico neo è che tutti bevono dalla stessa coppa …
Settima sorpresa: terminata la funzione, lo speaker invita invita tutti i partecipanti ad acclamare benignamente gli ospiti … Ovvero, noi! E tutti si voltano verso di noi e ci applaudono! Urca! Ma non è mica finita qui.
Terminata la funzione, il celebrante, il bravissimo ed ispirato cantore, si avvicina al nostro cugino americano, che ci ospita, e lo saluta. Lui trasale. Poi viene fuori che vent’anni fa lo aveva operato ed ancora lo ringraziava. Usciti dalla Chiesa, il nostro parente commenta “vivo qui da venticinque anni ma mai prima di oggi ero venuto in questa Chiesa”. Già.
Un cartello nei pressi della Chiesa recita “No Drug Zone”. Poi ci lamentiamo che non accadano i miracoli!
Stay tuned, le nostre vacanze USA sono appena cominciate, ne seguiranno delle belle.
post scriptum
se non ci credi, ecco qui l'url della comunità: http://www.resurrectioncinci.org/
The Curch of Resurrection