Qui la mia videolezione su Francesco Bacone ...
Un esperimento con tanti difetti ed ottimi margini di miglioramento.
Ma o togliete al sottoscritto internet oppure gli insegnate ad usarla con profitto!
Delle due, l'una: o siete costruttivi oppure c'è tanto spazio al mondo!
Blog personale di Alessandro Pizzo "Caro utente, sappi che il mio blog non incorpora strumenti di profilazione di terze parti. Ergo, dovrebbe rispettare, almeno ch'io sappia, il recente GDPR. Consulta l'omonima pagina in alto a destra. Grazie"
Cerca nel blog
Visualizzazione post con etichetta flipped learning. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta flipped learning. Mostra tutti i post
lunedì 16 ottobre 2017
lunedì 16 novembre 2015
Software autoprodotto 3 ... età comunale e Pontida!
Ultima clip autoprodotta sull'età comunale (scontro con l'Impero e nozze tra Enrico VI e Costanza d'Altavilla). Speriamo piaccia, e nonostante i due disturbatori in sottofondo! :)
venerdì 23 ottobre 2015
Videodidattica ...
Interessante implementazione di servizi web diversi in finalità didattica.
Notevole anche la funzione che blocca la visione del filmato ed obbliga il fruitore a rispondere alle domande poste, con la possibilità di rivedere solo la sequenza interessata. Peccato che alcune domande vadano riviste.
Comunque, si tratta di una tecnologia senza dubbio utile per i docenti 2.0!
Buona visione!
venerdì 9 ottobre 2015
Talete ...
Il filmato che segue è un'iniziale viatico allo studio della filosofia antica, e in particolar modo della figura di Talete di Mileto.
Il tutto in vista del capovolgimento dei normali termini della didattica (spazio scuola vs. spazio domestico)
Il tutto in vista del capovolgimento dei normali termini della didattica (spazio scuola vs. spazio domestico)
sabato 5 settembre 2015
mercoledì 10 giugno 2015
sabato 2 maggio 2015
Flipped Teaching
(url immagine: http://www.macrolibrarsi.it/data/cop/zoom/l/la-classe-capovolta-libro-74151.jpg)
Il presente
volume di Maglioni e Biscaro è agile e diretto nel suo approccio alla cosiddetta didattica capovolta. E questo appare un pregio dal momento che è opera di docenti impegnati direttamente sul
“fronte” scolastico, ovvero dove ci si sporca le mani in prima persona e dove
si è per davvero esposti ai reali rischi della professione.
Dunque, è più una breve guida che una estesa e "pensosa" trattazione teorica sul modello pedagogico della flipped classroom. Non deve, pertanto, sorprendere che sia una veloce introduzione a quel che il flipped teaching consente. Ritengo, allora, che sia oltremodo apprezzabile lo sforzo compiuto dagli
autori, così come sia da provare certi suggerimenti che
lo stesso attiva o consente di proporre.
Tuttavia, al
tempo stesso, ritengo vi siano alcune criticità. Ma nessuna paura: sarò breve.
In qualche modo, si vagheggia la figura di un docente editor di contenuti multimediali.
Questo sarebbe apprezzabile, ma l’efficacia effettiva di un coinvolgimento
conseguente degli alunni è tutta da valutare.
È, sicuramente, vero
che il docente ha sempre la responsabilità dell’apprendimento dei
propri alunni, ma siamo sicuri che ciò basti a restituire smalto e
riconoscimento sociale ai docenti? Al riguardo, mi considero dubbioso.
È parimenti vero che il docente deve sempre e comunque mettere i propri alunni
nelle condizioni ottimali per raggiungere il proprio successo formativo, ma perché lo stesso deve trovare autonomamente motivazioni ulteriori rispetto a quelle, di per sé prosaiche, del salario che riceve
per le sue prestazioni? In parole povere, i docenti italiani percepiscono già una paga
misera, perché dovrebbero aumentare le proprie prestazioni (visto che il modello in questione lo comporta quasi in automatico, e almeno nelle fasi iniziali di incorporazione dello stesso)?
Quello del docente è sicuramente un lavoro usurante, solo che non è riconosciuto come tale. Allora, il flipped learning presenta un vantaggio: solleva il docente dalle malattie professionali inerente allo stress della voce o del canale oro – faringeo. Non dovendo più
spiegare, sgolarsi, o parlare dalla prima all’ultima ora di lezione viene meno almeno questo rischio correlato alla
pratica professionale.
Detto questo, non rimane che mettere alla prova il modello in questione e valutarne la sua effettiva efficacia.
domenica 12 aprile 2015
Emancipazione docente!
Scrivono Maglioni e Biscaro che nell’insegnamento
capovolto si inverte «il luogo dove si segue la lezione (a casa anziché a
scuola) con quello in cui si studia e si fanno i compiti (a scuola anziché
nella propria abitazione)» (p. 16).
In altri termini, la didattica capovolta, o flipped learning, libera i docenti dalla schiavitù del lavoro a domicilio, peraltro non retribuito ma obbligatorio, restituendo loro la certezza che, terminato l'orario di servizio, termina anche l'orario di lavoro, e restituendoli agli affetti a al tempo dello svago, in genere mortificato e sacrificato alla preparazione e correzione di lezioni, verifiche, verbali, e così via!
Se sperimentato davvero che i benefici sono questi, cosa aggiungere?
Viva la didattica capovolta! Viva la liberazione docente! Viva una scuola nella quale gli studenti assumono personalmente sulle proprie spalle la responsabilità del loro apprendimento!
(url immagine: http://image.slidesharecdn.com/ischia-130805010031-phpapp01/95/insegnare-in-un-mondo-digitale-17-638.jpg?cb=1375682495)
------
M. Maglioni - F. Biscaro, La classe capovolta. Innovare la didattica con la flipped classroom, Erickson, Trento, 2014.
Iscriviti a:
Post (Atom)