"la nostra
conoscenza non concerne una presunta realtà in sé caratterizzata
attualmente da un certo insieme di predicati inaccessibili al
soggetto conoscente, ma la realtà da un certo punto di vista, vale a
dire alla luce di quei predicati che la realtà manifesta a noi
proprio per il fatto che, nella sua considerazione, assumiamo un
determinato punto di vista. Così concepita la realtà […] presenta
una struttura di tipo disposizionale,
ossia non è caratterizzata da sole proprietà attuali
[…] ma è tale da manifestare certe proprietà solo se si
realizzano le condizioni conoscitive relative all’assunzione di un
determinato punto di vista. Naturalmente questa visione presuppone
che non tutte le proprietà della realtà abbiano un carattere
disposizionale, ma che certe modalità strutturali delle cose in
quanto ci appaiono siano anche modalità strutturali del loro essere"
(S. Galvan, Non contraddizione e
terzo escluso. Le regole della negazione nella logica classica,
intuizionista e minimale, Franco Angeli, Milano, 1997, p. 156)
Forse la via terza rispetto ai nuovi realisti e agli irriducibili debolisti, il punto di contatto tra la dura realtà materiale e la soffice rappresentazione concettuale ...
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