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lunedì 1 luglio 2013

Pervicacia ...

"A prescindere da alcuni fastidiosi giochi linguistici e concettuali, il significato del discorso heideggeriano è che le cose hanno una pluralità di sensi, incorporano relazioni sociali e naturali, assorbono una patina mitica, un valore simbolico che non è riducibile al valore d’uso o a schemi conoscitivi"

(R. Bodei, La filosofia del Novecento, Donzelli, Roma, 2006, p. 124)

Assume i contorni della pervicacia acritica il voler a tutti i costi appoggiarsi, nel bene come nel male, ad un autore a tal punto sopravvalutato, per non dire anche incompreso, da andare bene per tutti e per tutte le stagioni.

Non ce ne voglia Bodei, ma davvero è l'unico autore cui potersi riferire per mettere in luce la natura contestuale della filosofia in quanto costruzione simbolica di valori intrinseci alle cose stesse?

Resto perplesso innanzi allo sforzo degli uni come degli altri di appoggiarsi ad Heidegger, manco fosse il salvatore della "selva" filosofica ...

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