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venerdì 4 gennaio 2013

Rammendo!

In un recente post, ho preso in considerazione un frammento della Compagnia dell'anello di Tolkien, svolgendo le seguenti brevi riflessioni:

"1. dietro ogni metafora, trovano fusione elementi eterogenei in modo tale che ogni simbolo rinvia ad un insieme di concetti che cadono sotto la polarità bene - male;

2. la vicenda è riassumibile sotto due uniche grandi categorie: (a) la scelta del bene (o del male, a seconda del personaggio); e, (b) lafedeltà a tale scelta iniziale.

3. l'intera storia, lunga e densissima nelle sue molteplici sfaccettature, ha un'impalcatura semplice: metafora della vita umana, continua tensione tra amore (ossia, bene) e morte (ossia, male) lungo un crinale storico che per taluni si allunga vertiginosamente e che per altri si accorcia improvvisamente.

4. Tolkien affronta con ironia le vicende, talvolta davvero pesanti, che toccano i protagonisti, ma anche i comprimari, dall'alto di chi comunica nell'intreccio la sua superiore sapienza, con l'atteggiamento del narratore che crea senza, però, lasciarsi "toccare" più di tanto da quanto prende forma sotto le sue mani"

In questa sede, pensandoci intanto nel corso delle notti insonni, credo di aver tralasciato, più o meno conscientemente, il seguente elemento parimenti importante come i precedenti:

5. la storia collettiva delle varie specie presenti nell'universo simbolico di Tolkien, così come delle esistenze singole dei vari attori, è letta nei termini di una lotta per il potere.

La spasmodica ricerca dell'Unico Anello, la contesa tra i vari attori, le ripicche tra gli stessi, la guerra che serpeggia, l'odio tra umani e non umani, tra le terre libere e le terre sotto il dominio di Mordor, sono espressioni simboliche della segreta legge che presiede ai destini umani terreni, già scorta in passato dalla sapienza antica, come "padre di tutte le cose", e che consiste nel potere che mette chi lo detiene in posizione di vantaggio (e di arbitrio) e chi non lo possiede in posizione di svantaggio. 


Ma, e questo insegna Tolkien, nulla è posseduto per sempre, e il potere può passare di mano in mano. Come accade a Gollum che perde l'anello, come accade a Saruman che lo possiede indirettamente per poco, come accade a Frodo che lo perde a sua volta, come accade a Bilbo che ... e la storia prosegue. 

Così come prosegue la vita umana.


(immagine tratta da: http://www.rohirrim.it/downloads/Desktop/Forze%20oscure/flangbgemring_01_1024x768.jpg)

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