"Caro Mathieu,
Caro Thomas,
Quando eravate piccoli, qualche
volta a Natale ho avuto la tentazione di regalarvi un libro, un
TinTin per esempio. Dopo, avremmo potuto parlarne insieme. Conosco
bene TinTin, ho letto tutti gli episodi diverse volte. Alla fine,
però,m non l'ho mai fatto, non era il caso, voi non sapevate
leggere. Né avreste mai imparato. Fino alla fine, i vostri regali di
Natale saranno costruzioni e macchinine … Adesso che Mathieu è
andato a cercare la sua palla in un posto in cui non potremo aiutarlo
a riprenderla, adesso che Thomas è ancora su questa Terra ma con la
testa sempre più tra le nuvole, ho deciso di regalarvi comunque un
libro. Il libro che ho scritto per voi. Perché non veniate
dimenticati, perché siate qualcosa di più di una foto su un
certificato d'invalidità. Per dirvi cose che non ho mai detto.
Rimorsi, forse. Non sono stato un buon padre. Spesso non riuscivo a
sopportarvi, non era facile amarvi. Con voi ci voleva la pazienza di
un santo, e io non sono un santo. Per dirvi che mi dispiace che non
abbiamo potuto essere felici insieme, e forse, anche, per chiedervi
scusa di non avervi fatto come si deve. Non abbiamo avuto troppo
fortuna, voi e io. Dal cielo ci è piovuta la proverbiale tegola in
testa. Ma ora la smetto di lamentarmi. Quando si parla di bambini
handiccapati, si assume sempre un'aria di circostanza, come quando si
parla di una catastrofe. Per una volta, vorrei provare a parlare di
voi con il sorriso sulle labbra. Mi avete fatto ridere, e non sempre
involontariamente. Grazie a voi, ho avuto dei vantaggi che i genitori
dei bambini normali non hanno, nessun ansia per i vostri studi né
per il vostro futuro professionale. Non ci siamo arrovellati per
decidere tra liceo classico e liceo scientifico. Né ci siamo dovuti
preoccupare di quello che aveste fatto da grandi, è stato chiaro
quasi subito: niente. E soprattutto, per molti anni, ho beneficiato
del bollo di circolazione gratuito. Grazie a voi, mi sono potuto
permettere splendide macchine americane"
(J. L. Fournier, Dove andiamo,
papà? Vivere, piangere, ridere con due figli diversi dagli altri,
Rizzoli, Milano, 2009, pp. 7 – 8)
Qui c'è tutto. Dire altro sarebbe superfluo.
(immagine tratta da: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/shared_libri/cover/medium/1703042_0.jpg)
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