La cosa bella di un blog senza grillo(i) per la testa è che puoi pensare ad alta voce senza che qualcuno si senta in obbligo di leggerti e/o eventualmente anche di commentarti, è come se ti guardassi allo specchio e cercassi di chiarirti un minimo le idee che ti frullano dentro la testa.
Sicché quanto segue sono pensieri bislacchi senza tante pretese esposti ad alta voce ...
In realtà, più che pensieri sono riflessioni su questioni che restano immancabilmente aperte ...
Primo. Chi ha vinto le ultime elezioni? Siamo rapidamente passati dallo scenario della vittoria mutilata allo scenario della disfatta dimezzata. Una maggioranza alla Camera, un'altra al Senato. Risultato: provare a mettere assieme qualcosa, andare avanti alcuni mesi, rassicurare i mercati e tornare al voto. Ma non eravamo in crisi economica? E quanto ci costa un'ulteriore consultazione a breve?
Secondo. Un milione circa di schede nulle. Un dato significativo, assai più del voto ai grillini, e per i motivi che seguiranno. Questo è il dato relativo al cosiddetto disgusto per la politica, il cosiddetto voto di protesta: sei insoddisfatto da chi si candida a rappresentarti, non voti nessuno o annulli tu stesso la scheda. Chiaro, no? Ma le ragioni del voto-nonvoto sono molto più complesse di quelle messe in scena in questi lunghissimi mesi, in parte sono sistemici (inutile nascondersi, la Seconda Repubblica non ha mai messo piede e il sistema elettorale italiano è troppo farraginoso per proposte di razionalizzazione delle forze in campo ..) in parte congiunturali. Se lo scenario socio - economico fosse anche solo un minimo più positivo, dubito che un milione di elettori avrebbero buttato così il loro diritto al voto ...
Terzo. Chi o cosa è il M5S? Una quota rilevante dell'elettorato ha scelto Grillo, benché non fosse nemmeno candidato (questo si sa?), e questa tendenza, consolidata dagli ultimi sondaggi, quelli "segreti" dell'ultima ora, è stata prefigurata da quasi tutti i commentatori come un voto di protesta. Ma se protesti contro il sistema politico, contro i partiti, non voti un partito tra gli altri (il M5S è, da questo punto di vista, un partito come altri che partecipa alla competizione elettorale ... si sa questo?), voti scheda bianca o l'annulli. Allora, cosa si aspetta chi ha votato il M5S? Questo francamente è l'elemento a me più incomprensibile dal momento che la piattaforma programmatica del movimento contiene tutto e il contrario di tutto, l'essenziale e il superfluo ... e senza nemmeno alcuna chiarezza in merito al "come" raggiungere determinati obiettivi. V'è poi un ulteriore elemento problematico insisto nella struttura stessa del movimento: non v'è un congresso, non v'è un direttivo, non v'è un segretario, forse v'è un portavoce, gli attivisti discutono tra loro, e votano (come se si fosse su wikipedia ....), on - line ... francamente, non mi sembra una struttura che possa proporsi in chiave di democrazia rappresentativa in quanto la discussione tra "base" e "vertice" prevede tempi troppo lunghi, in un continuo effetto a "collo di bottiglia" ... semplicemente, credo sia un'utopia fallimentare: non è punto possibile sostituire l'attuale democrazia rappresentativa con una sorta di democrazia diretta via web! E questo è un altro effetto deleterio del web 2.0 .... D'altra parte, non è affatto chiaro se con i numeri in loro possesso, vogliano o meno "sporcarsi le mani" con la gestione della cosa pubblica. Non fanno accordi ("inciuci" li chiama il Grillo ... ma non è forse la mediazione l'essenza della democrazia parlamentare? Se non parlamenti, che ci stai a fare?), non interessa loro governare, al massimo l'onere del governo spetta ad altri e loro, per conto proprio, se lo riterranno possibile, voteranno singoli provvedimenti ... come a dire "non ci assumiamo responsabilità di governo, ma criticheremo gli altri se e quando lo faranno". Si tratta, a tutti gli effetti, dell'esercizio indebito di una riserva di senso (e consenso) che temo gli elettori non avevano idea di conferire ad un ... movimento privo di democrazia interna. Peraltro, mi spaventa, e non poco, e certo non solo per gli illustri precedenti storici, il linguaggio adoperato. Espressioni del tipo "ci riprendiamo lo Stato" o "arrendetevi", "uscite con le mani alzate", "siete circondati", e affini, non appartengono al registro democratico, ma a quello autoritario e dispotico, ammantato, in genere, di effetti (ed affetti) plebiscitari. Insomma, Mussolini (e altri con lui) non cominciarono proprio così? Scavando un solco dall'interno tra la pratica rappresentativa e la pratica autorappresentativa ... si tratta di toni inconciliabili con il confronto reciproco e con il rispetto degli altri. Magari, essendo toni risoluti e asciutti potranno piacere agli elettori, resta da valutarne la bontà politica. Insomma, perseguiranno davvero il bene di tutti o resteranno una forza al margine del confronto parlamentare pur restandone l'ago della bilancia? E chi lo ha votato pensava a tutto questo? Si è sentito pienamente rappresentato? O ha votato per "moda"?
Quarto. Qualcuno ieri pomeriggio parlava di vittoria di Silvio ... insomma, parliamo di un soggetto che è sulle scuri dal lontano '94. Ha sì recuperato in questi mesi, ma non può dirsi che abbia vinto. Ha una maggioranza di alcuni seggi al Senato (per via di una perfida legge elettorale, probabilmente concepita ad personam, che assicura il premio di maggioranza alla coalizione che vince singolarmente in alcune regioni, come Lombardia, Campania e Sicilia), ma non alla Camera. Possiamo dire che abbia vinto? Peraltro, ravviso il solito problema di fondo: si tratta di un attore che continua ad avere nelle sue mani il 90% circa dei sistemi informativi del Paese e che è stato su questi stessi mezzi quasi 24 ore su 24 (per recuperare, per sorpassare ...) per un mese intero. Come sarebbero andate le consultazioni in una situazione di parità informativa? E' un problema rimasto insoluto in questi 20 anni e che resterà tale ancora a lungo, a meno che il dominio della manipolazione informativa non sia passato alla rete ... (in tal senso, forse, potrebbe interpretarsi il risultato elettorale del Grillo ...)
Quinto. A dispetto delle attese, e delle intenzioni di voto dichiarate, Bersani non ha vinto. E il discorso è grosso modo lo stesso fatto per Silvio, aggiungendovi però una campagna elettorale, specie nelle ultime due settimane, molto al di sotto delle attese, molto sottotono. O i sondaggi segreti avevano smorzato ogni entusiasmo oppure si sopravvalutavano le speranze proprie. In ogni caso, il PD ha mostrato il limite di sempre: non riuscire a vincere. Anche se non ha perso le elezioni, visto che la maggioranza al Senato è sfuggita per una manciata di seggi, per via della ben nota legge elettorale (il porcellum, la "porcata" così ribattezzata da Calderoli, il suo relatore ...) che non tiene conto delle percentuali di voto nazionali, ma solo della coalizione vincente in singoli regioni, considerate chiave (non so in base a quale specifica ragione ...). Così, si può assistere al paradosso seguente: maggioranza nelle percentuali di voto, minoranza nella ripartizione dei seggi. Quindi, Bersani non ha vinto le elezioni pur non avendole perse.
Sesto. Che fine ha fatto la Lega? Da forza dirompente della cosiddetta Seconda Repubblica, è diventata una forza qualsiasi dello scacchiere. Probabilmente i colonnelli diranno che è stata tutta colpa di Berlusconi o della magistratura o dei comunisti, ma resta il fatto che la sua consistenza numerica è dimezzata rispetto al 2008 ... forse che il nord si sia stufato della solita minestra riscaldata? Pardon, della solita polenta alla quale però partecipano sia leghisti che pdiellisti? Mah! Chissà ...
Settimo. Come vota l'elettore italiano medio? No, perché la discrasia totale tra le intenzioni di voto espresse prima di entrare al seggio e le dichiarazioni di voto all'uscita dal seggio mi suggerisce le seguenti idee in ordine sparso: a) l'elettore mente, sapendo di mentire, all'intervistatore ("sì, voterò Bersani ..."), falsando i valori del campione; b) l'elettore mente, non sapendo di mentire, all'intervistatore ("sì, voterò Bersani ... o almeno ci proverò"), cambiando idea una volta dentro la cabina elettorale; c) l'intervistatore non ha compreso le intenzioni di voto dell'elettore ("ha detto Bersani? O vota Berlusconi? O ha detto Monti? O diceva Grillo?") e questo rimanda all'intelligibilità del questionario proposto ...; d) l'elettore diceva la sua mentre l'intervistatore pensava ai fatti suoi (è una possibilità, no?); e) le dichiarazioni posteriori dell'elettore erano mancate verità ("ho sì dichiarato prima che avrei votato X, ma ho votato Y, eppure avrei voluto votare X, quindi adesso dico che ho votato X"), non propriamente delle falsità, ma delle dichiarazioni non veritiere. Peccato, però, che su queste, e non sulle reali intenzioni, si debba basare lo statista ... risultato, un flusso di dati e informazioni caotiche che delineavano, man mano che affluivano, scenari diversissimi gli uni dagli altri, pur con due costanze di fondo (il successo delle cinque stalle e l'aumentato astensionismo).
Ottavo. Non vorrei essere nei panni del Presidente della Repubblica. A chi attribuire l'incarico di formare un Governo? Con quale maggioranza? Con quali seggi? Grillo non vuole né mediare né partecipare direttamente a responsabilità di governo. Una posizione di comodo, certo, ma anche di sostanziale irresponsabilità. Insomma: sei o no il primo partito? Allora, vedi di pedalare! Credo, comunque, che adesso cominceranno estenuanti consultazioni al Quirinale, si varerà un governino a tempo determinato, e a breve torneremo al voto. In barba alla UE, in massimo spregio alle difficoltà economiche e con una sostanziale autoassoluzione circa le nostre responsabilità elettorali.
Nono. Come si costruisce il consenso elettorale in Italia? Io direi in maniera del tutto casuale e scriteriata. Ho l'impressione che, in questa tornata più che in altre, si sia votato per aggregazione ("tu voti X? Allora lo voto anch'io e dico anche ai miei di farlo") che è una conseguenza, magari indiretta, della moda ("finalmente un attore politico nuovo, forse non sa nulla di politica, ma lo voto così segno uno smarcamento rispetto alla solita casta!"), senza però ponderare adeguatamente eventuali conseguenze ...
Decimo. Veniamo ora al povero Monti. Crocifisso per mesi come (stranamente) unico responsabile delle difficoltà economiche attraversate dal Paese, ha sostanzialmente perso le elezioni. Sì, si può dire, credo, che se qualcuno ha perso davvero le elezioni è proprio il professore. Eppure, non me la sento di dargli una croce così grande, ha ereditato il Governo da dei cialtroni che hanno tenuto nascosto per mesi i dati reali dell'economia e le comunicazioni comunitarie, ha dovuto metterci la faccia e ne ha pagato lo scotto! Tutti, però, hanno dimenticato che la maggioranza parlamentare che lo ha sorretto in questo anno di governo è stata politica, non tecnica! E questo lo trovo rilevante. Infatti, a dispetto delle impressioni veicolate dai media i provvedimenti varati in questo arco di tempo sono state del tutto politiche, non tecniche. Allora, perché prendersela tanto con lui? Con i suoi colleghi tecnici? E' stato, a seconda dei punti di vista, il capro espiatorio di una classe politica responsabile dello sfascio o l'utile idiota della medesima. Ma Monti ha un impiego a tempo indeterminato, pur bene retribuito, è autonomo dalla contesa politica, il suo destino esistenziale non dipende certo dalle sorti dell'attuale legislatura nascente (ed anche morente precocemente), ha fatto un tentativo, ci ha provato, ha avanzato delle proposte, non sono state ritenute valide, torna a fare quel che faceva in precedenza.
Undici. Ed ultimo. Quale maggioranza parlamentare qualificata eleggerà adesso il nuovo Presidente della Repubblica. Già. Un bel problema. Una grossa grana. Il settennato di Napolitano è agli sgoccioli, ma v'è in Parlamento una maggioranza adeguata che trovi l'accordo su una personalità da collocare al vertice dello Stato? E non mi si parli certo di Fo, con tutto il rispetto!
Vedremo, vedremo e continueremo a soffrire!
(immagine tratta da: http://www.comune.tradate.va.it/Immagini/Img_Sito/urna%20elettorale.jpg)
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