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venerdì 5 ottobre 2018

Vacanze in USA #4

Viaggio by car da Fort Thomas a Greenbrier in Tennessee

Autostrada ampia, diritta, con ottima visibilità e manto stradale nuovo. Talvolta qualche lavoro in corso o incidente, ma mai come da noi, con autostrade piccole, tortuose e sporche, piena di residui e vari detriti.


Qualche volta ai margini alcune croci, resti di vite passate. Ma discrete, semplici, con piccoli fiori. Nulla a che vedere con le nostre appariscenti lapidi mortuarie, con ampie composizioni floreali, a volte anche ingombranti sulla sede stradale.
Lungo la strada, zone di sosta con soli bagni e distributori automatici. In più prati verdi, con erba tagliata e alberi potati. Tavoli con panche per sostare. Gente con fogge e corporatura diversa dalla nostra, consumano i loro pasti senza schiamazzi o disturbando gli altri. Terminato il tutto, ciascuno raccoglie parte dei rifiuti e li conferisce nel vicino cestino. Non una cartaccia o una plastica o, peggio, un mozzicone di sigaretta o sigaro svolazza libero al vento. A proposito, sarà un caso ma qui in America gli unici fumatori li ho visti all’aeroporto di Chicago, reietti nella saletta fumatori (una gabbia di vetro per otto persone massime), nessun altro in giro. Non fumano? Non ostentano il fumo? Non lo considerano un pregio ma un vizio? Gli adolescenti non fumano, la gente matura nemmeno, i vecchi no. Come mai? Non so, ma invidio quei pavimenti privi dei fastidiosi mozziconi ovunque. Certo, qualche cartaccia o bottiglia di birra li ho scorti qua e là, ma nulla di paragonabile ai nostri incredibili record. Delle due, l’una; o gli americani sono a tal punto patrioti da non voler sporcare il proprio sacro suolo oppure i servizi di pulizia funzionano in maniera ottimale. In verità, penso che la verità stia nel mezzo: gli americani trasportano nelle virtù pubbliche il senso della vita che li accompagna. Con questo non voglio dire che sia tutto oro quel che luccica o che siano perfetti, anche loro hanno le mele marce e i loro bei problemi, ma quanto avremmo da imparare da loro?
Lungo la strada, however, puoi scorgere enormi pannelli che dicono agli automobilisti “God created it", segue un numero per approfondire la verità. Non m’importa entrare nel merito della curiosa, per certi versi,diatriba che oppone gli evoluzionisti e i creazionisti - la mia prof di filosofia delle religioni ripeteva quasi ad ogni lezione “la Bibbia non ci dice come Dio creò il mondo, ma perché lo creò”, e mi convinco sempre più delle sue parole - la cosa che mi dà da pensare è la seguente: cosa spinge degli uomini a darsi così tanta pena per i propri simili di passaggio al punto da spendere così tante risorse per dar loro possibilità di orientamento? È questo il punto: non faremmo anche noi altrettanto? Ovviamente, no! Ed è la conoscenza della differenza ad arricchire le coscienze. Negli immensi spazi interni, moderne versioni dei deserti del West o dei deserti delle personali odissee lungo la vita terrena, gli americani si danno possibilità concrete di orientamento al fine di non perdere la retta via. Come noi, insomma. No? Strano! Per la stessa nobile ragione, sempre on the road, puoi scorgere un’enorme croce bianca in metallo… nessuna insegna, tutto qui. A che pro? Alcuni metri più avanti scorgo un capannone basso, piuttosto anonimo e senza insegne. Ma la segnaletica stradale ti rivela la ragione sociale del caseggiato: casa di produzione di film porno.


Gli enormi trucks americani, così come le auto sportive e affette da gigantismo, ti ricordano che ti trovi altrove, e che, probabilmente molto avremmo da imparare. Esempio: ogni mattina un americano si sveglia e sa che dovrà correre, e molto, altrimenti i non americani l’avranno vinta. Ed allora, corri!


Piccola curiosità. La gasoline è venduta in galloni. Bene, un gallone costa circa due dollari. Ora un gallone corrisponde, se non erro, a quattro litri circa (esattamente 3,780) mentre un dollaro corrisponde a 1,20 euro. Ergo, quanto costa un litro ad un automobilista americano? Poco. Molto poco (circa 60 cent di euro …). Il che giustifica il fatto che nei giardini delle case americane o sulle targhe gli americani scrivano ‘we are proud of our fallen officers” - o giù di lì -. Ma immagino la reazione emotiva di chi sta leggendo. E no, stavolta abbiamo poco da imparare perché le tasse che paghi su ogni litro di benzina, e che causa l’incredibile variazione di importo, consente di pagare il tuo stipendio, la pensione a tua nonna, il sussidio di disoccupazione a tuo figlio … la protezione sociale, così come i diritti in generale, ha un costo. Ad esserne gratuita è la loro fruizione. Non lamentiamoci: bisogna andare abroad per apprezzare il nostro Paese!


Dimenticavo. Ai bordi delle highways prati verdi … come mai? Beh, sono artificiali! I terrapieni vengono spianati. Dopo collocano sopra uno strato di carta catramata e infine uno strato sul quale piantano prati verdi. Bello. Nuovo. Artificiale. Come le loro case, anima in legno e restyling costante. Come le nostre, no?


Lungo la strada, il nostro autista/anfitrione Michele, tramite sincronizzazione smartphone - autoradio, ci fa ascoltare un pezzo di musica country … Dolly Parton! È chi la conosceva prima? Ora è una nostra amica, autrice delle zone presso le quali ci stiamo recando, il Sud confederato!



Infine, ecco la cabin, un’oasi di pace e di silenzio dentro il Great Smoky Mountains National Park, accanto al fiume. Un fiume che canta. Ovviamente, in località Singing River!


Vista riservata sul fiume


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