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venerdì 30 settembre 2016

Zenone ... #1

Tormento degli studenti ...

Zenone, ovvero dell'impossibilità, logica, ontica, gnoseologica, metafisica, fisica, del movimento!



(Fonte: D. Cryan - S. Shatil - B. Mayblin, La logica a fumetti, Raffello Cortina, Milano, 2010, pp. 80 - 1)

mercoledì 28 settembre 2016

Buonissima scuola ...

Pensieri eretici ...


I miei colleghi in questi giorni si sono affannati, e con gran lena, a postare il seguente video. 


No, non posto direttamente il video, ma solo una preview (chi fosse interessato, può andare a cercarselo, penso anche senza troppe difficoltà) perché di marciume sul web ce n'è già abbastanza!


Da parte mia, comunque, mi permetto di avanzare alcuni pensieri eretici e scandalosi ...

Infatti, è da notare le risate di sottofondo, indice di una dinamica classica, ovvero la recitazione a soggetto ("io faccio il bullo, voi mi riprendete ...").

Inoltre, è rilevante la regia, la quale esprime una scuola classica: la classe è luogo di consumo collettivo di svariati beni non formali ("abbiamo un cellulare e una classe, usiamoli!"). 

Interessante pure la modalità di ripresa, pronto indice di consumo abituale: uso il cellulare di papone con la scheda di mammina per socializzare come Tizio prenda per il c..o la babbiona della prof ("così ci divertiamo con amici e parenti!").

 Da sottolineare la triste e solitaria impotenza della prof, segno di una situazione ricorrente: il docente vale meno dell'alunno protagonista e di sicuro meno del cellulare che riprende l'amena scenetta ("che c...o vuole questa? Ma stai zitta! Che il mio cane vale più di te!").

Parimenti significativo come i miei colleghi condividano in modo compulsivo detto video, indice di fattivo rituale collettivo: alleviare le proprie sofferenze e frustrazioni tramite pratiche mimetiche ("Vedete? Vedete come siamo ridotti? Cosa ci fanno? Vergogna! ..."). 

Va comunque rilevata la sostanziale artificiosità della situazione generale. In altri termini, avanzo una prospettiva inattuale: personalmente ho visto di peggio, a cosa volete che valga il video presente? ("Davvero dovrei credere che la scenetta sia stata così "pacifica"? In altri contesti succede ben altro ...")


In conclusione, voglio spezzare amaramente e con disincanto una lancia in favore del reprobo alunno. Egli fa ad alta voce quel che la società fa con la scuola ogni giorno, ovvero sfancularla (mi si passi il francesismo, grillamente sdoganato)! Come possiamo dargli torto? Questa è l'aria che respira, questo l'ambiente ove vive, questa l'educazione ricevuta. Possiamo rimproverarlo? A mio sommesso parere, no. Anzi. Dobbiamo doverosamente riconoscere che perlomeno ha imparato "come si fa", ovvero qualcosa! E la scuola non serve proprio a questo? Non serve a gratificante gli apprendimenti informali? Non si chiamano questi ultimi, con fare reboante, 'competenze'? Orsù, dunque, perché scandalizzarsi?



Detto questo, a ciascuno i suoi alunni e le sue pene ...

martedì 27 settembre 2016

Schelling ...

“Poiché la filosofia identifica l’attività inconscia o […] reale e quella conscia ideale, la sua tendenza sarà originariamente di riportare dappertutto il reale all’ideale”

(Schelling)

Di memorie didattiche attuali ...



domenica 25 settembre 2016

Cosa fa il leader?

"Essere leader significa esprimere modalità di realizzazione al cambiamento, saper leggere le proprie emozioni, affermare positivamente la propria credibilità, saper trasmettere energia ed entusiasmo trascinando gli interlocutori nella direzione desiderata"

(M. Lepore, Manager di se stessi. Costruire e mantenere una buona immagine di sé, Giunti, Firenze, 2015, p. 79)

Ecco la differenza tra il manager e il leader: il primo amministra, il secondo dirige!

Eppure, nella retorica pubblica, sempre più spesso incontriamo declinazioni a parole del secondo mentre il ruolo calcato sulla scena è sempre aderente al primo ...

Amministrare fa a pugni con il dirigere!

Chi amministra riveste il ruolo stantio del burocrate: passare carte ...

Invece, chi dirige sa coinvolgere, sa indirizzare, sa trasmettere entusiasmo, ha una visione e riesce a includere tanti in tale direzione!

Se volgiamo lo sguardo alle nostre realtà quotidiane, più o meno organizzative, più o meno organizzate, quel che salta agli occhi è la recita dei manager che fingono e dicono di essere leader ...


(url: http://cs.ilgiardinodeilibri.it/cop/m/w501/manager-di-se-stessi-giunti.jpg)

venerdì 23 settembre 2016

Come costruire una mappa concettuale #2

Prosegue la guida ...



(Fonte: J. D. Novak, Come costruire mappe concettuali, Erickson, Trento, 2013, p. 350)

Chiaro, no?
Bene.
Ora, prova!


martedì 20 settembre 2016

Autocitazione #2

"è stata anche cucita addosso allo Jørgensen la responsabilità, o il merito, a seconda dei rispettivi punti di vista, di aver formulato per la prima volta una topica precisa e rilevante, il cosiddetto dilemma di Jørgensen"

(a. pizzo, Kelsen “legge” Jørgensen sul controverso rapporto tra logica e diritto, in r. d’alessandro - i. pozzoni (curr.), Prospettive storiografiche di teoria sociale Limina Mentis, Villasanta, 2015, p. 131)

Ed è proprio così: la ricezione "standard" ha inventato il dilemma di Jørgensen, modificando l'originale puzzle, tramutando un imbarazzo scientifico in una barriera insormontabile tra Sein e Sollen, tra Is e Ought, tra essere e dover essere ...

Possiamo uscirne?

Certo che sì! A condizione, però, che si torni a Jørgensen ...


(url: https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO02airT-q3OwQBNajz93tQCrDK-OgCONNHzvKp8QHiNJLIVR2fxgdBDtoLSNnui04DEfyWhQVXuBieP2CD5mU7_Myn_TbGAslSJbWRQ2V0RsvrXLP4G4QOY3jPktoUNLP1Z2NnEl0WCFC/s1600/dilemma.jpg)



sabato 17 settembre 2016

Vedere vs. sentire ...

"i filosofi, pur essendo amanti di quel sapere che conduce alla verità, hanno sostituito all’amore la volontà di un sistema, la volontà di dominio"

(m. marino, Il divino nella produzione di María Zambrano, Edizioni Saletta dell’Uva, Caserta, 2015, p. 117)

Un topos oramai classico, a prescindere dall'essere più o meno vero, più o meno falso, più o meno credibile, più o meno godibile ...

Messi da parte i conati antiteoria, possiamo venirne fuori? E, possibilmente, non con le ossa rotte?

Oscuri enigmi interrogano l'oscurità del cuore umano ...


(url: http://mariodomina.files.wordpress.com/2011/03/simpson_filosofia1.jpg)

mercoledì 14 settembre 2016

Zambrano: il contributo delle donne filosofe al pensiero occidentale

"il compito primario del pensiero non consiste […] nell’erigere sopra e contro questa nostra insuperabile creaturalità un muro di impassibili  a volte altezzose astrazioni, ma nel rivelarne le manifestazioni e i linguaggi con un massimo di attenzione, di sensibilità, di aderenza, direi, alle sue pieghe e alle sue movenze più nascoste"

(c. ferrucci, María Zambrano: un esistenzialismo estetico, in l. silvestri, Il pensiero di María Zambrano, Forum, Udine, 2005, p. 162)

Il lungo cammino del pensiero occidentale, da astratto teoretismo a concreto sentire ...


(url: http://cvc.cervantes.es/ACTCULT/zambrano/cronologia/imagenes/cronologia.jpg)

martedì 13 settembre 2016

Secoli brevi ...

"Come possiamo attribuire un significato al Secolo breve, cioè agli anni che vanno dall'esplosione della prima guerra mondiale fino al collasso dell'URSS, i quali, per quanto possiamo considerarli retrospettivamente, formano un periodo storico coerente che è giunto al termine? [...] non si può dubitare seriamente del fatto che negli ultimi anni '80 e nei primi anni '90 è finita un'epoca della storia del mondo e ne è iniziata una nuova"

(E. J. Hobsbawm, Il secolo breve. 1914 - 1991, Rizzoli, Milano, 2004, p. 17)

Questo scriveva lo storico marxista Hobsbawm agli inizi degli anni '90, non solo per rendere conto del mestiere dello storico, ovvero ricercare un significato per periodi storici più o meno estesi, ma anche per mettere in luce quei momenti di "frattura" che inducono a dividere lo svolgimento temporale lungo sequenze cronologiche ben precise, dando luogo ad ipotesi storiografiche che ritagliano il fluire del tempo in intervalli storici significativi, sino a ricomprenderli entro "periodi storici coerenti".

Di conseguenza, il '900 viene considerato un secolo breve dato che l'ipotesi storiografica soggiacente, e che lo inscrive all'interno di un intervallo storico ben preciso, lo limita all'arco che va dal 1914, anno di inizio del primo conflitto mondiale, al 1991, anno di dissoluzione del comunismo sovietico.

Come a dire che il '900 è un secolo breve perché dura meno di cento anni ed anche perché è costellato di avvenimenti, mutamenti e processi densissimi.

Ma è la cultura di origine che inclina lo storico a considerare il Novecento un secolo breve, ovvero la parabola di soli 77 anni del comunismo, le cui vicissitudini storiche consentono di cogliere tutto il secolo come un periodo storico coerente e come incastonato all'interno della sua stessa evoluzione, dall'affermazione, durante la prima guerra mondiale, al suo declino, con la dissoluzione dell'impero sovietico ...

La storia, però, come si sa, è una costruzione umana, una proiezione all'indietro di opzioni ermeneutiche le quali valgono sino a che consentono di comprendere meglio rispetto ad altre opzioni concorrenti il passato.

Anzi, se consentono di " (ri-)costruire" il passato meglio di altre interpretazioni.

Al di là di queste ultime, si stagliano i fatti bruti inerti e privi di significato ...




(url: http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/files/2012/05/hobsbawm.jpg)

domenica 11 settembre 2016

Come costruire una mappa concettuale #1

Non sai come costruire una buona mappa concettuale?

Hai sempre desiderato, ma mai riuscito appieno?

Insoddisfatto dei tuoi tentativi?

Infelice nel non riuscire a costruire efficaci mappe concettuali?

Niente paura!

Seguiamo da vicino cosa ci dice Novak, il maestro in materia!



(Fonte: J. D. Novak, Come costruire mappe concettuali, Erickson, Trento, 2013, p. 349)

Continua ...

sabato 10 settembre 2016

Pensiero pratico ...

"il pensiero pratico è pur sempre pensiero e, come tale, deve soddisfare i requisiti e le leggi della logica. Lo studio del pensiero pratico rappresenta, tuttavia, un notevole ampliamento della tradizionale scienza della logica"

(G. H. von wright, Introduzione, a: g. di bernardo (ed.), Logica deontica e semantica, Il Mulino, Bologna, 1977, p. 37)


(url: http://www.helsinki.fi/wwa/img001pieni.jpg)

lunedì 5 settembre 2016

Autoaiuto!


Il presente volume, agile e scorrevole nella prosa, aiuta chiunque desideri migliorare la propria immagine.

Al di là dell'ovvia ricaduta manageriale o auto - manageriale che inevitabilmente una pubblicazione di tal genere reca con sé, è possibile, a mio modesto avviso, ravvisare alcuni elementi utili di per sé, e segnatamente di qualche rilevanza anche per quanti non abbiano una vocazione imprenditoriale.

Ad esempio, la messa in luce della comunicazione, vissuta, agita, ma anche subita. Dimensione questa sulla quale, in genere, abbiamo poca considerazione o contezza.

Inoltre, l'insistenza sulla coltivazione di sé come sviluppo della propria personalità, ove, però, quest'ultima non consiste nell'apprendimento di chissà quali competenze, ma, e al contrario, nello sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

L'autore, poi, insiste, e molto, sullo sfondo emozionale della costruzione della propria immagine. Un leader che utilizzi un'intelligenza emotivo è sicuramente un leader molto più efficace, nel senso di coinvolgente, rispetto ai tanti, troppi, esempi di manager aridi e riservati ...

La padronanza di sé, peraltro, fa sempre il paio con l'empatia: se si è sicuri di sé, non si può non entrare in empatia con il prossimo!

D'altro canto, essere leader "significa esprimere modalità di realizzazione al cambiamento, saper leggere le proprie emozioni, affermare positivamente la propria credibilità, saper trasmettere energia ed entusiasmo trascinando gli interlocutori nella direzione desiderata".

Seguono poi indicazioni più o meno di marca strettamente "economica", e sulle quali non mi inoltro.

Perché recensisco questo testo? Perché l'ho trovato utile.

Perché l'ho trovato utile? Perché aiuta chiunque a migliorare sé stessi.




sabato 3 settembre 2016

Incipit #2



Orlando furioso ...




"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.
2
Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
3
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
4
Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m'apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L'alto valore e' chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco"


(url: http://www.educational.rai.it/materiali/immagini_articoli/33051.jpg)

giovedì 1 settembre 2016

Pensiero pratico

"il pensiero pratico è pensiero sul mondo […] Pensiamo praticamente quando emettiamo ordini e comandi e quando prendiamo decisioni. In tal modo, il pensiero pratico include il pensiero non pratico in quanto implica la conoscenza dell’ambiente e delle circostanze in cui operiamo"

(r. poli, La logica deontica: dalla fondazione assiomatica alla fondazione filosofica (II), “Verifiche”, 4, 1982, p. 465)


(url: https://0.academia-photos.com/3583130/1245389/1554338/s200_roberto.poli.jpg)