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lunedì 17 dicembre 2018

Homer, filosofo #3

“la narrativa possiede la capacità unica di portarci all’interno dei personaggi e delle situazioni che rappresenta senza farci dimenticare la nostra distanza da loro. Si crea ciò che può essere chiamata un’identificazione frustrata. La nostra identificazione con i personaggi è istruttiva perché ci permette di vivere indirettamente moltissimi periodi, prospettive e situazioni differenti. L’assimilazione delle informazioni derivata dall’identificazione viene inoltre facilitata dalla distanza dai personaggi”

(J. Mcmahon, La funzione della narrativa: il valore euristico di Homer, in W. Irwin – M. T. Conard – A. J. Skoble, I Simpson e la filosofia, Isbn Edizioni, Milano, 2005, p. 254)


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venerdì 14 dicembre 2018

Homer, filosofo #2


“A differenza di altre forme letterarie, le opere narrative sono strutturate in modo da incoraggiare i lettori o il pubblico a proiettarsi con l’immaginazione in ciò che viene raccontato. Veniamo trasportati nei mondi che vengono creati e incoraggiati non solo a prendere parte alle azioni descritte, ma anche a identificarci con i personaggi. Questo coinvolgimento produce effetti euristici unici […] Stimolando l’identificazione attraverso l’immaginazione, la narrativa ci offre “il senso di ciò che si prova a sentire, vedere e vivere in un determinato mondo”. Grazie a questa identificazione è possibile raggiungere una comprensione maggiore”

(J. Mcmahon, La funzione della narrativa: il valore euristico di Homer, in W. Irwin – M. T. Conard – A. J. Skoble, I Simpson e la filosofia, Isbn Edizioni, Milano, 2005, p. 249)




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mercoledì 12 dicembre 2018

L'andamento della parola ...

“L’andamento mosso della parola, in cui improvvisamente, tra amici dediti senza invidia alla ricerca, si accende improvvisa una luce […] una verità che accade e si manifesta senza mai potersi davvero trasformare in stabile possesso. Una verità che non viene prodotta dal parlante, ma scoperta”

(U. Perone, Il racconto della filosofia. Breve storia della filosofia, Queriniana, Brescia, 2016, p. 27)


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lunedì 10 dicembre 2018

Homer, filosofo #1



“Mentre i filosofi hanno spesso riconosciuto nella narrativa letteraria uno strumento inadeguato per comunicare la verità, hanno considerato il loro mezzo di espressione ideale per descrivere la vera natura delle cose. Nussbaum ci fornisce motivi per mettere in discussione quest’affermazione sostenendo che la prosa filosofica tradizionale è limitata perché tende verso l’astrazione e privilegia la ragione a spese dell’emozione”

(J. Mcmahon, La funzione della narrativa: il valore euristico di Homer, in W. Irwin – M. T. Conard – A. J. Skoble, I Simpson e la filosofia, Isbn Edizioni, Milano, 2005, p. 244)





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giovedì 6 dicembre 2018

Vacanze in USA #17



Bonus!

Avevo dimenticato la curiosa Arca in America ... Rimedio subito con questo ultimo post sulle nostre vacanze in USA!

Una strana Arca …

Una domenica mattina quattro americani ci hanno ficcato su due auto e portati on the road in una oscura località distante alcune ore di viaggio. La meta? The Ark of Noah! Non ne avevo mai sentito parlare, mia moglie ricorda una qualche puntata di Angela figlio sull'argomento, ma eccoci qua. Migliaia d8 visitatori, intere comunità parrocchiali o spirituali con tanto di maglietta personalizzata, famiglie Amish, coppie di esaltati con indosso messaggi spiritual … il personale è tutto uguale, sembra  stampato in serie ma a me ricordano i personaggi della Casa nella prateria, eccezion fatta per il colore turchese acceso. E poi mi chiedo come possa essere organizzato un parco divertimenti a tema Arca di Noè. Lentamente, ci caricano dalla biglietteria su dei bus e ci conducono all'installazione vera e propria. Dieci - quindici minuti. Finally, l'enorme edificio in cemento si staglia davanti a noi. Non vedo giostre. Saranno tutte dentro? Intanto, anche se senza fretta, entriamo. Parco divertimenti? No, vorrebbe essere una ricostruzione realistica dell'arca. Lo spazio interno è quasi interamente occupato dalle gabbie con gli animali… la lucertola, l'orso, il dinosauro, …  il dinosauro? Cosa? Centinaia di gabbie con dinosauri sconosciuti … cioè Noè avrebbe salvato dal Diluvio coppie di dinosauri? Sarà uno scherzo … E invece no! Dopo le prime foto, lascio perdere. Il tour prosegue, ma diventa sempre più imbarazzante. Pannelli ti raccontano che il mondo ha cinquemila anni e che il global warming è un'esigenza scientifica non suffragata… ok … inoltre scopro che Noè aveva le carte nautiche e che sedevano su tappeti intrecciati … carte … nautiche! Ogni piano presenta delle piccole proiezioni di strane clip accompagnate da urla entusiastiche dei visitatori … ok, l'uscita? Finalmente fuori, il retro è occupato da ristoranti, gelaterie e negozi, come nella migliore tradizione americana ma anche da un piccolo zoo. E qui mia moglie è mio figlio decidono, sotto una canicola insopportabile, di fare un giro sul dromedario. Mentre in lontananza prendiamo congedo dalla bizzarra arca americana, guardo la linea regolare della sagoma della nave e non posso che pensare a Star Trek. D'altra parte, la forma esterna potrebbe benissimo andare bene anche per una nave spaziale. D'altro canto, per gli autori del sito, l'arca doveva essere autosufficiente, producendo da sé il cibo e consentendo lo smaltimentodei rifiuti. Noè. La stazione orbitale!


The Ark

lunedì 3 dicembre 2018

Vacanze in USA #16


Appendice. Ballare nel blu dipinto di blu …

Per il viaggio di ritorno, faremo la staffetta prendendo tre diversi aerei: il primo, da Cincinnati a Detroit; il secondo, da Detroit a Roma; ed, infine, il terzo, da Roma a Palermo. Yuppye!!! Sulla pista di decollo del primo aereo, improvviso annuncio del comandante “è in arrivo un temporale, ci sarà un ritardo". Ops … tempo alcuni minuti e viene giù un diluvio. A quanto pare, cosa piuttosto normale da queste parti, sole e caldo seguito da paurosi ed intensi rovesci. Passano i minuti, la perturbazione cessa e l’aereo si muove. Decolla e … si aprono le danze! Un passo a sinistra, due a destra, un rovescio e un sussulto… e poi di nuovo daccapo! Mia moglie, al mio fianco sinistro:”mettiti comodo, sarà tutto così!”. E così fu! Cinquanta minuti di rumba e rockin’ roll! Eppure, guardi fuori dall’oblò e vedi solamente corpose nuvole bianche… come possono essere così perfide? Ma no! Invece poi … comunque, atterrati ci attende una bella corsa nel terminal, un lungo corridoio sino al gate che ci interessa. Espletate le procedure, ci accingiamo al decollo.

Sin da subito, il velivolo ha preso a ballare il tango in aria. Ad un certo punto, anche un vuoto d’aria e mentre qualcuno avanti si abbandona ad urla di panico, mio figlio accanto alza le braccia in alto ed urla allegro “weee" (il verso che si emette durante le attrazioni al parco giochi). Buon per lui!


Ora immaginate questo tango ballato per le otto ore di volo … eccezion fatta per una breve parentesi dell’Atlantico.


Atterrati a Roma, ci attende l’ultimo volo. Personalmente, confido nel cambiamento climatico ma dopo 40 minuti di volo, una hostess fa ad uno steward “faccio io il check perché tra poco c’è la turbolenza". Turbolenza? Quando? Il volo sta terminando… manco il tempo di sviluppare questi concetti che si illumina la spia ‘cinture allacciate’. E vai! Altro giro di Break Dance in cielo. Wow!!!


Infine, atterriamo a Palermo, ballando e rullando sul pelo del mare …



Good bye, America!