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mercoledì 31 ottobre 2012

Enigma


La realtà è veramente realtà solo se, semplicemente, è: proprio perché è si può pensare che prima di essere fosse possibile o necessaria, nel senso che si può asserire indifferentemente, tanto «ormai è, ma poteva non essere» quanto «ormai è, e quindi non può più non essere». Questo carattere instaurativo e primario della realtà vien meno quando la si indebolisce ed estenua o insistendo sulla concezione della realtà come contingenza o assumendo la necessità nella sua accezione logico-metafisica. Per un verso la contingenza, attribuendo alla realtà un poter non essere, la ricollega ancora con la possibilità, con l’effetto di affondarla nella nebbia dell’irreale, in cui valgono i fantasmi del caso, dell’ipotesi, del rischio, dell’arbitrio, della virtualità

(L. Pareyson, Ontologia della libertà, in L. Pareyson, Ontologia della libertà. Il male e la sofferenza, Einaudi, Torino, 1995, pp. 87 – 88)

Meditazioni che brancolano ancora nell'oscurità innanzi ad un enigma che mal si presta ad essere compreso secondo categorie umane.


(immagine tratta da: http://www.pareyson.unito.it/par800.jpg)

lunedì 29 ottobre 2012

Logos vs. logoi


Il logos è sempre un modo di parlare che non cerca il sussidio della tradizione e che anzi si presenta agli altri come originale e che, proprio a causa di questa sua caratteristica, vuole essere giudicato e giudicare a sua volta. In ciò il logos ha la sua virtù e il suo vizio; la sua arbitrarietà costituisce, e fonda, la pretesa di chiunque tanto a parlare quanto a confutare: in ogni caso un logos genera un altro logos; il logos invita alla proliferazione della parola; il suo numero è il plurale: logoi, non logos

(A. Cozzo, Conoscenza, logos e razionalità nella Grecia antica, Carocci, Roma, 2001, pp. 92 – 3)

Discorso suadente, ma poco convincente, e non per demeriti particolari dell'autore.

venerdì 26 ottobre 2012

martedì 23 ottobre 2012

Storia ...


La storia è quindi scienza, ma lo è solo parzialmente, perché la maggior parte del suo corso, ancorché determinata, non è per questo meno accidentale, e possiede una necessità puramente «materiale»

(P. Veyne, La storia concettualizzante, in J. Le Goff – P. Nora, Fare storia. Temi e metodi della nuova storiografia, Einaudi, Torino, 1981, pp. 26 - 7)

mercoledì 17 ottobre 2012

Soggetto ... pensiero ... e realtà!


Rispetto alla verità i concetti e le filosofie hanno spesso l’effetto di reti lacerate da cui l’animale è fuggito. Le teorie del soggetto sono questa rete; in qualsiasi modo intessuta, essa resta il mezzo più idoneo per accostare la realtà

(S. Natoli, Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia, Feltrinelli, Milano, 2010, p. 56)

Ma l'accostamento equivale alla comprensione?


(immagine tratta da: http://festafilosofia.xoom.it/virgiliowizard/sites/default/files/sp_wizard//usr/natoli.jpg)

lunedì 15 ottobre 2012

Speranza, disperazione


Questo è l’inferno. Oggi, ai nostri giorni, l’inferno deve essere così, una camera grande e vuota, e noi stanchi stare in piedi, e c’è un rubinetto che gocciola e l’acqua non si può bere, e noi aspettiamo qualcosa di certamente terribile e non succede niente e continua a non succedere niente. Come pensare? Non si può più pensare, è come essere già morti. Qualcuno siede per terra. Il tempo passa goccia a goccia

(P. Levi, Se questo è un uomo, Bibliotex, Barcellona, 2002, p. 19)

domenica 14 ottobre 2012

Ingenuità, speranza


gli ebrei debbono portare la stella giudaica. Gli ebrei debbono consegnare le biciclette. Gli ebrei non possono salire in tram, gli ebrei non possono più andare in auto. Gli ebrei non possono fare acquisti che fra le tre e le cinque, e soltanto dove sta scritto “bottega ebraica”. Gli ebrei dopo le otto di sera non possono essere per strada, né trattenersi nel loro giardino o in quello di conoscenti. Gli ebrei non possono andare a teatro, al cinema o in altri luoghi di divertimento, gli ebrei non possono praticare sport all’aperto (…) Gli ebrei non possono nemmeno andare a casa di cristiani. Gli ebrei debbono studiare soltanto nelle scuole ebraiche (…) così trascorreva la nostra piccola vita, e questo non si poteva e quello non si poteva”.

Con la sua ingenuità, Anna aggiunge “La nostra libertà è dunque assai ridotta, ma si può ancora resistere”.

(A. Frank, Il diario di Anna Frank, Mondatori, Milano, 1986, p. 20)

Achille alla riscossa!


(Dopo il precedente discorso tenuto dalla tartaruga, Achille è rimasto pensieroso e silenzioso. Improvvisamente, però, un baluginio improvviso nei suoi occhi rivela che il nostro eroe è appena giunto ad una illuminazione risolutrice dell'attuale impasse)

A: E così avresti vinto tu, non è vero?
T: Così sembra, no?
A: Ammetto che così sembra, ma t'invito a non lasciarti trarre in inganno dalle percezioni, così fallaci peraltro.
T: mi sembra che tu voglia alludere a qualcosa che però non dichiari esplicitamente. Dico bene?
A: già, la tua flemma non m'inganna! Sinora mi incantato con le tue parole, certo ambigue ed imprecise, ma adesso so di cosa fosse fatta la tua trama incantantrice.
T: addirittura! Non era certo mia intenzione ingannare il pie' veloce Achille! Diciamo che così sono fatte le parole umane, tanto ambigue quanto affascinanti!

(continua a leggere)

venerdì 12 ottobre 2012

Venerando, e terribile!


Infatti, questo non potrà mai imporsi: che siano le cose che non sono! Ma tu da questa via di ricerca allontana il pensiero, né l’abitudine, nata da numerose esperienze, su questa via ti sforzi a muovere l’occhio che non vede, l’orecchio che rimbomba e la lingua, ma con la ragione giudica la prova molto discussa che da me ti è stata fornita

(Parmenide, Sulla natura, fr. 7)


(immagine tratta da: http://s3.stliq.com/c/l/2/21/18501510_parmenide-ed-eraclito-redivivi-0.jpg)

giovedì 11 ottobre 2012

Cosa la tartaruga disse ad Achille ...


(ci troviamo in uno stadio, la folla freme per l'inizio della corsa dei quattro metri, Achille, pie' veloce, si sta preparando a bruciare l'unico sfidante che ha avuto il fegato di proporsi come tale, i cronisti sportivi arringano la platea televisiva, la sfida sta per avere inizio)

telecronista1: Eccoci, amici telespettatori, in diretta da Olimpia, tempio dello sport, stiamo per assistere ad una fantasmagorica gara tra pie' veloce Achille e un novellino alquanto sprovveduto che ha avuto l'incauto pensiero di sfidare sua maestà l'atride! Non lo pensi anche tu, Troilo?
Telecronista2: Certo Trossilo, davvero incauto! Ma dicono i beneinformati che questo sfidante non brilli certo in velocità, e non parlo solamente della capacità motoria, non so se intendi …
telecronista1: oh certo che intendo, d'altra parte chi potrebbe mai presumere, e a torto, così tanto? Battere sua maestà pie' veloce Achille è cosa impossibile! Al massimo solo Eracle avrebbe potuto tanto, ma, come si sa, non è più qui tra noi, quindi prepariamoci ad una gara già decisa!
Telecronista2: sono pienamente d'accordo! Gli spettatori comunque sembrano gradire questo spettacolo di pura superiorità agonistica, non trovi Trossilo?
telecronista1: eh già! Hai pienamente ragione, Troilo, anche noi non vediamo l'ora che la gara cominci … ecco lo sfidante che fa la sua entrata nello stadio … mi sembra già un poco verde di bile per l'imminente sconfitta, vero?
Telecronista2: certo che una tartaruga ha ben poche possibilità di battere l'ultra campione pie' veloce Achille …
telecronista1: dì pure nessuna!
Telecronista2: ma ognuno può farsi male come meglio crede, no?
Telecronista1: de gustibus … comunque ecco che i due si stringono sportivamente la mano …
Telecronista2: ammesso, e non concesso, che la nostra impavida tartaruga ce l'abbia una mano …
Telecronista1: non sottilizziamo, diciamo che si sono fatti sportivamente i migliori auguri per una competizione che premi il migliore! Non trovi?
Telecronista2: certamente, ma dev'essere l'ansia per la gara, che si preannuncia già effervescente!
Telecronista1: siamo gasati, è vero, cari amici telespettatori, non vediamo l'ora che sua maestà pie' veloce Achille ci delizi con uno dei suoi scatti!
Telecronista2: e che dia il fatto suo a questa tartaruga … ma cosa succede? Vediamo che i giudici di gara hanno preso il metro in mano … e … secondo te, Trossilo, cosa sta succedendo? Francamente, non comprendiamo …
telecronista1: temo che i giudici stiano applicando la delibera n. 10982A98B dell'Agorà …
telecronista2: ossia? Scusa, non sono molto informato in merito …
telecronista1: si tratta della tutela per le fasce deboli della popolazione …
telecronista2: e qui come si applica tale tutela? Pensavo riguardasse solamente gli esseri umani e la vita quotidiana, non pure le competizioni sportive …
telecronista1: questo perché non si tiene conto quasi mai del sillogismo iniziale
telecronista2: perché? Come recita?
Telecronista1: tutti gli esseri mortali sono tutelati nella loro differenza … tutti gli esseri deboli sono esseri viventi … tutti gli esseri deboli sono tutelati nella loro differenza … il che significa, detto in breve, che fatta salva la differenza tra persona e persona, è compito della polis rimuovere le cause materiali che impediscano a ciascuno il completo sviluppo della loro personalità!
Telecronista2: vediamo se ho ben capito. Allora, se una persona presenta una difficoltà, diciamo motoria, come nel caso presente, i giudici faranno in modo che venga ridotto in partenza questo svantaggio?
Telecronista1: hai colto nel segno! É proprio quello che stanno facendo adesso i giudici: siccome Achille è molto più veloce della tartaruga, quest'ultima verrà fatta partire con un margine di vantaggio …
telecronista2: ma questa non mi pare molto giusto …
telecronista1: e lo so, colpa delle corporazioni delle persone deboli, sono molto potenti, sai?
Telecronista2: ma possiamo dire queste cose in televisione?
Telecronista1: la morale è sempre quella …
telecronista2: quale?
Telecronista1: non se si possano dire certe cose e certe altre no, ma chi è che comanda qui … siccome il nostro editore ci dà carta bianca …
telecronista2: eheh … ma vediamo che la gara sta per cominciare …

(la tartaruga, ferma sulla sua posizione prestabilita, in attesa del via libera per l'inizio della gara, si volta indietro verso Achille)

Tartaruga: gran bella giornata, nevvero?
Achille: con te non parlo, raccomandata! Partire prima di me … che ingiustizia!
T: non te la prendere, atride! Avrai modo, se davvero sei più veloce di me, di battermi! Non temere!
A: oh, vedrai se lo farò! Ti straccerò! Ti asfalterò!
T: non siamo mica allo stadio, però, ed anche le cornacchie sui tetti lo gracchiano …
A: cosa?
T: ma il sillogismo fondamentale della gara presente …
A: che sarebbe?
T: il seguente: se Achille è più veloce della tartaruga, allora Achille vincerà la gara. Achille è più veloce della tartaruga,ergo vincerà la gara.
A: e le cornacchie, al posto di beccare il grano, dicono questo? Ed io che pensavo che gli uccelli fossero privi di cervello! Però, ci hanno visto giusto: ti batterò!


(continua qui la lettura)


(immagine tratta da: http://www.google.it/imgres?num=10&hl=it&biw=1366&bih=643&tbm=isch&tbnid=QYsH9Cw6bO8HqM:&imgrefurl=http://www.riflessioni.it/scienze/paradosso-achille-tartaruga.htm&docid=rjqq1xB7XXdI4M&imgurl=http://www.riflessioni.it/scienze/achille-tartaruga.jpg&w=200&h=163&ei=Otp2UKiWNpPU4QSY54GQDQ&zoom=1&iact=hc&vpx=343&vpy=191&dur=6&hovh=130&hovw=160&tx=78&ty=85&sig=101733810618422602128&page=1&tbnh=130&tbnw=160&start=0&ndsp=18&ved=1t:429,r:1,s:0,i:74)