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giovedì 10 ottobre 2013

Diritto o pratica?



"Hanno quindi ragione per metà i giuristi quando sostengono o implicano che il fondamento della conoscenza del diritto fornita dalla giurisprudenza è il diritto stesso. La giurisprudenza è una scienza sussidiaria a una pratica sociale, una pratica che il senso comune chiama diritto e che si colloca in una zona costante della società, la coazione organizzata da norme"


(M. Jori, Del diritto inesistente. Saggio di metagiurispridenza descrittiva, ETS, Pisa, 2010, p. 62)


In maniera succinta, diciamo che Jori ha ragione nel sostenere quanto sostiene, ed anche che è nel giusto quando incontra nella sua descrizione i seguenti elementi:



1. il diritto è una pratica sociale;
2. quella dimensione normativa della società è giustamente identificata con il diritto (dal senso comune);
3. la giurisprudenza è una conoscenza derivata dal tipo di pratica sociale che intenziona;
4. il fondamento della conoscenza del diritto è il diritto medesimo, vale a dire quella porzione di società istituita e regolata da norme.



Se così stanno le cose, in cosa al contrario Jori è in torto? In negativo, rispetto all'elenco (in positivo) precedente, è possibile scorgere anche degli errori o, comunque, dei passaggi "tortuosi" nella sua descrizione. Sarebbe però troppo facile se li indicassi io, che sia il lettore a farlo!



(immagine tratta da: http://www.edizioniets.it/Priv_Foto_Libro/2297.jpg)

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