"Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?». Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti». Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti"
(Mt XXII, 10 - 14)
I servi radunarono tutti, molti infatti sono chiamati, ma non tutti sono degni del banchetto, pochi infatti sono eletti.
Il contrasto con il banchetto nuziale è dato dalle tenebre, ove vi sono solo pianto e stridore di denti, vale a dire la separazione totale e definitiva dalla divinità, il fuoco inestinguibile generato dal desiderio irrealizzabile di far parte del banchetto.
Un passo che mi inquieta sempre, tutti sono chiamati ma non tutti entreranno, molti sono invitati ma non tutti sono bene accetti, il banchetto è sì per molti ma non per tutti, alcuni finiranno nelle tenebre, alcuni non prenderanno parte al banchetto nuziale, alcuni batteranno i denti e piangeranno ...
E nonostante che i tempi siano maturi, dal momento che i preparativi per la festa sono conclusi e tutto è pronto per imbandire il banchetto, la chiamata prosegue ininterrotta.
Quindi, non resta che rispondere all'invito. Prenderemo parte al banchetto o troveremo posto solo nelle tenebre?
(url immagine: http://www.donbosco-torino.it/image/06/03/09-Banchetto_Nuziale.jpg)
C'è anche un canto che riprende lo stesso messaggio, dell'invito alla festa.
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