"La regola che un imperativo non può figurare nella conclusione di
un’inferenza valida, a meno che non vi sia almeno un imperativo nelle premesse,
può trovare conferma in considerazioni logiche generali […] nulla può figurare
nella conclusione di un’inferenza deduttiva valida che non sia implicito nella
congiunzione delle premesse i forza del loro significato.
Di conseguenza, se nella conclusione c’è un imperativo, non solo nelle premesse
deve figurare un qualche imperativo, ma deve esservi implicito proprio
quell’imperativo"
(R. M. Hare, Il linguaggio della morale, Ubaldini, Roma, 1968, p. 40)
Parole chiare.
Parole fraintese.
Parole oscure.
Parole misteriose.
Parole oscene.
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