"La poesia, umilmente, non
si autopose, né si auto fondò, non cominciò col dire che tutti gli uomini ne
avevano naturalmente bisogno […] La sua unità è così flessibile, così coesa che
può piegarsi, dilatarsi e quasi sparire; discende fin nella carne e nel sangue,
perfino nei sogni. Per questo l’unità alla quale aspira il poeta è così lontana
da quella a cui tende il filosofo. Il filosofo vuole l’uno, assolutamente, e lo
vuole al di sopra di ogni cosa"
(M. Zambrano, Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna, 2010, p. 46)
(url: http://www.biografiasyvidas.com/biografia/z/fotos/zambrano_maria.jpg)
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