Cerca nel blog

mercoledì 5 agosto 2015

La Buona Scuola ... pillola 2

Quello che segue è il comma 2 della L. 107 del 2015:

2. Per i fini di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione e' orientata alla massima flessibilita', diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonche' all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunita' scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realta' locali.

Commento

Il comma 2 declina in termini organizzativi le precedenti finalità del comma 1, e, in modo particolare, “impone” alle istituzioni scolastiche un’apertura sistemica al territorio e un collegamento obbligatorio tra l’efficienza e l’efficacia del servizio reso. 


Detto altrimenti, per dare corso alle finalità (1) – (11), «le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione e' orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale». Il legislatore sembra dunque suggerire alle scuole le vie da seguire per dare piena attuazione alle finalità prefisse e, nel contempo, impone che ciò abbia luogo in termini di invarianza finanziaria, vale a dire imponendo ex lege “flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia” al servizio di istruzione, prevedendo anche “integrazione” e “miglior utilizzo delle risorse e delle strutture”, utilizzo di “tecnologie innovative” e “coordinamento con il contesto territoriale”. 


Nel far questo, le istituzioni scolastiche, anche come completo esercizio della propria autonomia, effettuano una «programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali». In altri termini, la normale offerta formativa, che in precedenza le istituzioni scolastiche elaboravano e adottavano annualmente, viene qui intesa in termini di progetto di durata triennale con previsione di un “potenziamento” del servizio reso al fine di dare piena soddisfazione ai bisogni formativi “delle studentesse e degli studenti”. 


Anche questa programmazione non è di per sé innovativa, ma viene modificata dal decisore politico nella direzione di un aumento della produttività interna della singola istituzione scolastica, la quale non può più limitarsi alla normale offerta formativa, ma deve anche prevedere forme sistemiche di sua estensione, sempre a parità di bilancio, e di diretto collegamento tra questa e le dotazioni organiche del personale.

 
La lettura sistemica dell'intero dispositivo darà contezza del sinistro rischio qui presente e che, al momento, anticipo, e cioè che l'efficienza organizzativa della didattica scolastica e del rapporto stretto con il territorio, così come dell'ampliamento dell'offerta formativa, comporti inevitabilmente un aumento della produttività individuale del singolo operatore scolastico cui non corrisponderà adeguata compensazione di natura economica. Detto altrimenti, la detta programmazione triennale rischia di tramutarsi in un riconoscimento istituzionalizzale di tutte le varie forme di prestazioni lavorative non corrisposte pre - esistenti nell'espletamento della funzione docente.

Nessun commento:

Posta un commento

Se desideri commentare un mio post, ti prego, sii rispettoso dell'altrui pensiero e non lasciarti andare alla verve polemica per il semplice fatto che il web 2.0 rimuove la limitazione del confronto vis-a-vi, disinibendo così la facile tentazione all'insulto verace! Posso fidarmi di te?