"il termine cliente non
risulta essere appropriato per descrivere la figura dello studente, il quale è
a tutti gli effetti membro attivo dell’organizzazione scolastica"
(M. Orsi, La scuola: una
comunità a tecnologia imperfetta. Curricolo globale, comunità e organizzazione
scolastica, in G. Cerini (cur.), Il nuovo dirigente scolastico tra
leadership e management, Maggioli, 2010, p, 92)
E in mezzo a tanta retorica del discorso dirigista può pure capitare di trovare questa perla rara, che spezza l'apparente unitarietà monolitica del fronte aziendalistico.
No, gli alunni non sono clienti e la scuola non è un'azienda ove alcuni producono un bene di consumo ed altri fruiscono di quest'ultimo.
Una goccia nel mare, ma fa sempre bene all'anima.
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