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domenica 16 settembre 2012

Negare ... affermare ...


La lettura di Freud talvolta può offrire stimoli davvero inusitati data la particolare curvatura psicoanalitica presente nei suoi scritti, ivi compresi quelli cosiddetti “teorici”. Su indicazione di Donà, ho scoperto lo scritto La negazione (1925) ove l'autore delinea la funzione omonima adoperata dagli uomini per conciliare, senza assentirvi, il principio di piacere con il principio di realtà.


(immagine tratta da: https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBV2bW26qT6fzg5Oo3o8kOZeCsKHV_h4GCZxNmu5rBVCI5TsPIYo0zMHcEZWxXCfo0mE85aFduedxmpq1OeeOCzL-VLwimd6Kzy5WQSRGIvqv29XErN8Zv21hdLCgftmtCeGJRrc9q8cs/s1600/Sigmund+Freud.JPG)


Così, “il contenuto rimosso di una rappresentazione o di un pensiero può dunque penetrare nella coscienza a condizione di lasciarsi negare” [1]. Attraverso la negazione, un rimosso, un non – accettato, diviene oggetto di coscienza senza che per ciò stesso la coscienza sia costretta ad accettarlo.



(continua a leggere)

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