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sabato 5 gennaio 2013

Vaccino il bimbo contro la meningite! Anzi, no, lo faccio a Marzo!


(immagine tratta da: http://www.ausl.imola.bo.it/flex/images/D.31bf669aa83b78d6c4f2/vaccinazioni_bambini.jpg)



Come tanti genitori, mi sono recato in questi giorni presso il pediatra di mio figlio per sottoporlo ad una visita di controllo e per ottenere la richiesta di somministrazione della vaccinazione contro la meningite. Pur essendo una patologia abbastanza rara, è molto pericolosa. Quindi, perché non vaccinare il proprio figlio?


Così, superata la visita, ottenuto il "via libera" da parte del pediatra, ci rechiamo, io, mia moglie e bimbolo, all'Istituto di igiene per inoculare il vaccino.


Ci mettiamo pazientemente in coda agli altri "vaccinandi" e d attendiamo il nostro turno.



Mentre una marea di varia umanità sfila davanti a noi, una signora in camice bianco che sbuca da dietro una porta, dietro la quale si cela "magicamente" il locale dove si operano concretamente le vaccinazioni, chiede a chi tocchi e prende in mano il libretto delle vaccinazioni e l'impegnativa del pediatra. Subito dopo scompare dietro la suddetta porta.


Passano alcuni secondi, durante i quali mio figlio tenta vanamente la fuga, barcollando ancora sulle sue gambine, e altri "vaccinandi", anche molto piccoli, fanno la loro comparsa nel corridoio adibito a sala d'attesa.


Finalmente, la signora ricompare davanti noi, "tocca a noi" ci diciamo e istintivamente ci alziamo in piedi, raccogliendo le nostre cose, borsa, giacconi ...


Ma il nostro entusiasmo viene subito smorzato perché la signora ci fredda con le seguenti parole: "Dovete tornare a Marzo ...".


Restiamo attoniti e sorpresi ... "come a Marzo? Se siamo qui ...". La signora ci guarda da dietro le sue lenti e laconica ribadisce "Dovete tornare a Marzo". Al che noi replichiamo "e perché?". Solo allora l'algida signora fornisce la spiegazione del rinvio: "Questo vaccino non lo abbiamo al momento, a Marzo dovremmo averlo".


Io guardo mia moglie, lei guarda me, il piccolo guarda la bimba di fronte a lui.


"Pazienza", ci diciamo, "è un peccato perché solo oggi potevamo permetterci di vaccinarlo, ma se non si può ... torneremo a Marzo". Salutiamo e ce ne andiamo.


Una volta a casa, però, ci guardiamo come possono guardarsi due cani bastonati.


Possibile che le scorte di vaccini vengano approntate in base a criteri non verificabili dall'esterno? Vero parliamo di una patologia non proprio così diffusa, però sottoporci nuovamente alla medesima trafila, nella speranza di beccare la volta giusta, sa un po' di sadico, anche se magari non voluto.

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