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mercoledì 10 luglio 2013

Se, e ma ...



"Se un legislatore proibisce qualcosa o lo rende obbligatorio, dovrà fare i conti con la possibilità che la norma non sia sempre osservata. Ma si può dire che egli normalmente voglia o desideri che ciò che egli ha ordinato deve senza eccezione essere. Egli vuole che le norme siano soddisfatte. Se, per una ragione o per l’altra, fosse impossibile che gli stati obbligatori sussistessero sempre (nella storia della norma), potremmo dire che il suo desiderio (volontà) non è razionale dal momento che non può essere adempiuto. L’irrazionalità sarebbe particolarmente manifesta, se uno stato obbligatorio non potesse mai sussistere e di conseguenza uno stato proibito dovesse sempre sussistere. Questo sarebbe il caso, per esempio, se il legislatore avesse ordinato una contraddizione: che sia p&~p"


(g. h. von Wright, Norme, verità e logica, “Informatica e diritto”, 3, 1983, p. 16)


Riflessioni di ritorno come utile viatico alla demolizione della vulgata intorno al Dilemma di Joergensen: chi ha bisogno di inferenze normative?

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