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venerdì 5 luglio 2013

Aurea mediocritas

"la nostra conoscenza non concerne una presunta realtà in sé caratterizzata attualmente da un certo insieme di predicati inaccessibili al soggetto conoscente, ma la realtà da un certo punto di vista, vale a dire alla luce di quei predicati che la realtà manifesta a noi proprio per il fatto che, nella sua considerazione, assumiamo un determinato punto di vista. Così concepita la realtà […] presenta una struttura di tipo disposizionale, ossia non è caratterizzata da sole proprietà attuali […] ma è tale da manifestare certe proprietà solo se si realizzano le condizioni conoscitive relative all’assunzione di un determinato punto di vista. Naturalmente questa visione presuppone che non tutte le proprietà della realtà abbiano un carattere disposizionale, ma che certe modalità strutturali delle cose in quanto ci appaiono siano anche modalità strutturali del loro essere"


(S. Galvan, Non contraddizione e terzo escluso. Le regole della negazione nella logica classica, intuizionista e minimale, Franco Angeli, Milano, 1997, p. 156)


Forse la via terza rispetto ai nuovi realisti e agli irriducibili debolisti, il punto di contatto tra la dura realtà materiale e la soffice rappresentazione concettuale ...

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