Come ogni estate, assieme al caldo, ai divieti di sosta improvvisati e al pullulare di parcheggiatori abusivi (alias taglieggiatori della sosta selvaggia), tornano anche loro, i simpaticissimi bagnanti stercorari!
Sì, avete letto bene: tutti quei bagnanti che considerano e trattano la spiaggia un deposito dei loro rifiuti di qualsiasi forma, dimensione e colore!
La foto, che ho scattato stamane, parla chiaro: cicche di sigarette, cannucce da bibite, stecche per girare il caffè ...
Mentre ripulivo il mio piccolo spazio riflettevo: se ciascun bagnante fumatore spegne ciascuna sigaretta sulla battigia, quante se ne depositano al dì? Mettiamo che ciascuno ne fumi dieci al mare. Su una porzione di trecento metri per dieci, tanta è, più o meno, l'estensione della spiaggia libera dell'accesso numero tre, avremo, sì e no, mille fumatori al giorno (probabilmente molti di più ...). Quindi, quotidianamente mille disgustosi e volgari bagnanti fumatori scaricano sulla spiaggia qualcosa come 10 mila cicche di sigarette.
Orrore!
All'inizio della stagione, se ne contano poche, la maggior parte corrose dal tempo, segno che non sono rifiuti freschi, ma risalenti a stagioni precedenti. Da Luglio in poi, invece, e purtroppo, la spiaggia lentamente si copre di un soffice e sinistro tappeto uniforme di sigarette, tappi di bottiglie, resti di vetro e di edilizia, pezzetti di plastica, cotton fioc, etichette di carta, semi di frutta, cerotti, fili da pesca, fibre di tessitura ...
Allora, se è bello, giunta l'estate, non cambiare stessa spiaggia stesso mare, i miei disgustosi concittadini fumatori e bagnanti meritano l'ode alle loro eroiche e mirabili gesta (di civiltà).
Quando il caldo picchia forte e refrigerio non c'è,
sciamano sulla rena in gran quantità,
piccoli e grandi, giovani e meno giovani,
li vedi correre per prendere posizione
abiti colorati svolazzanti alla brezza marina,
ombrelloni piantati come pietre di confine,
loro lì, noi qua,
sguardi minacciosi lungo le linee immaginarie dei perimetri personali,
e via alla ristorazione selvaggia: brioche; ghiacciolo appena acquistato; panino imbottito; frutta; caffè gelato; sigaretta ...
Folate di fumo fumato giungono alle tue narici,
ti volti, comprimi la rabbia, e guardi il bagnasciuga che, bocca della verità, porta a riva quei corpi estranei al mare che la mano umana generosa distribuisce.
Ma quando torni a fissare il tuo dirimpettaio di ombrellone fumatore, magia! La sigaretta non c'è più!
Meravigliato lo ammiri: senza farsi accorgere, s'è alzato, è corso verso il più vicino cestino e repentino è tornato a sedersi sul suo magnifico scranno!
Come ha fatto?
Prodigi estivi, effetti morgana, calura marina.
La tua giornata termina e volgi i tuoi passi verso casa.
L'indomani, però, scopri, tuo malgrado, il trucco: la malandrina sigaretta, anzi le sigarette, magicamente scomparse, emergono flemmi dalla sabbia, come se la spiaggia espellesse da sé i corpi estranei, i doni non richiesti, la concimazione artificiale ...
Ed allora prorompi in silenti urla di biasimo nei confronti dei bagnanti stercorari, simbolo della piena estate, non c'è questa senza di loro, non c'è quella senza il tuo profondo e viscerale disgusto ...
Oh, tanto gentile quanto benigno bagnante, è invero disgustosa la tua abitudine, schifoso, e son gentile, il tuo vizio! Siamo in una spiaggia, non ai bagni pubblici! Ma tu, mio caro, invero meriti di vivere dentro ad una latrina, e non di costringere anche gli altri a provarla ...
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