"L’autonomia scolastica, avviata dal 1° settembre 2000 con il riconoscimento
della personalità giuridica alle singole istituzioni scolastiche (circa 11.000
in tutto il nostro Paese, senza conteggiare le scuole paritarie), implica
certamente la necessità per ogni scuola di dotarsi di una propria strategia
formativa, di definire una specifica offerta didattica (rappresentata dal POF),
di muoversi con maggiore intraprendenza nel territorio di riferimento (sia esso
un quartiere, una città o una provincia intera). Di fatto, con il conferimento
dell’autonomia si assiste al rafforzamento della iniziativa di ogni scuola,
spinta per necessità di sopravvivenza ad acquisire ed aumentare le risorse interne
(in primis, personale docente, possibilmente qualificato e motivato), a
delimitare i propri confini verso l’esterni (accettando alcune regole di
programmazione del servizio), a rendere visibile il proprio “marchio” (per
attrarre utenza), a decidere quali alleanze coltivare e quali competizioni
affrontare (nel rapporto con strutture formative simili). Insomma, si potrebbe
adottare la metafora del castello assediato per rappresentare la chiusura e
quella dell’arcipelago per evocare l’apertura a nuove relazioni"
(G. Cerini, Fare rete per valorizzare il “capitale sociale” di ogni scuola, in G. Cerini (cur.), Il nuovo dirigente scolastico tra leadership e management, Maggioli, 2010, p. 75)
Metafore per capire, metafore per comprendere, metafore per spiegare ...
Ma non è forse questo il tiramolla cui le scuole sono di fatto oggi costrette: essere tanto fortilizi assediati quanto arcipelaghi immensi!
Talvolta inespugnabili torri d'avorio, talaltra orizzonti aperti e sconfinati!
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