"Queste politiche sono in corso ancora a uno stadio sperimentale; cionostante sono state annunciate, e amplificate da una campagna sui media, da retoriche ideologiche di disprezzo e vergogna per gli insegnanti, assimilati in questo ai dipendenti pubblici 'fannulloni', per additare alla pubblica opinione la loro resistenza contro la valutazione. In questo, i dirigenti scolastici sono dall'autonomia ad oggi, paradossalmente, risultati indenni come valutati, ma appena possibile arruolati come valutatori degli insegnanti"
(R. Serpieri, Senza leadership: la costruzione del dirigente scolastico, Franco Angeli, Milano, 2012, p. 61)
Ed è così.
Purtroppo.
Nessuno può valutare i dirigenti scolastici, ma questi ultimi prontamente sono disponibili a valutare gli insegnanti.
Ecco come va la linea gerarchica a scuola, dai superiori ai sottoposti, i primi delegano e valutano, i secondi subiscono, pagano di tasca propria e sono valutati sulla base delle ore di volontariato che erogano liberamente alla propria sede di servizio.
Ecco, il futuro! Ecco, la buona scuola!
(url immagine: http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/11/buonascuola.png)
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