"Normalmente, uno stato di cose permesso
non è anche obbligatorio, ma il suo stato contraddittorio è pure permesso. Un
legislatore può forse sperare o desiderare che i suoi sudditi non si avvalgano
mai di un permesso che egli ha concesso, cioè può sperare che uno stato di cose
permesso non sussista mai […] Ma se fosse del tutto impossibile che questo
stato sussistesse, il fatto che fosse stato permesso, sarebbe soltanto uno
«scherzo». Sarebbe un «permesso-burla». È perciò una richiesta del tutto
ragionevole e razionale – da parte dei soggetti normativi se non da parte
dell’autorità normativa – che stati di cose permessi possano qualche volta
sussistere. Se uno stato e il suo contraddittorio sono entrambi permessi, essi
non possono entrambi sussistere sempre – e tuttavia non c’è alcunché di
irrazionale circa il fatto che sia permesso che entrambi sussistano"
(G. H.
von Wright, Norme, verità e logica, “Informatica e diritto”, 3, 1983, p. 17)
Cos'è il permesso?
Quando il permesso è razionale?
Sino a che punto è valido nell'ipotesi che il legislatore sia un pazzo o un burlone?
Questioni inevase del pensiero morale, tante suggestioni, poche le proposte operative.
(url immagine: http://svenska.yle.fi/arkivet/kuvat/2011/id58063-previewImage-58052-50.jpg)
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