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lunedì 25 agosto 2014

Per chi dirige il dirigente?

"A mio parere i dirigenti in gamba sono quelli che sanno valorizzare le risorse umane, che non fanno commercio di favori, che sanno reperire i fondi come veri manager, che sanno parlare e ascoltare i docenti, gratificando chi lavora e rimproverando chi non lo fa, Dirigenti autorevoli, insomma. E capaci. Purtroppo nella mia carriera ne ho incontrati troppo pochi. E i dirigenti in gamba, ovviamente, non vedono riconosciute le loro capacità e, come noi, devono lottare perché le cose vadano per il verso giusto [...] Il dirigente è il personaggio del mondo scolastico forse più importante di tutti: è inutile che ci siano un buon ministro, un genitore attento e collaborativo, un insegnante preparato, se il dirigente non sa dirigere, o peggio […] un dirigente incapace riesce a rovinare tutto. Come? Semplice: può rendere difficili anche le cose più semplici (per esempio impedendo qualunque autonomia, compreso l’uso della carta delle fotocopie); può applicare nel modo più restrittivo possibile anche le leggi pensate per agevolare il lavoro degli insegnanti; magari si lava le mani di ogni problema e non è presente a scuola; oppure gestisce in modo dittatoriale l’istituto e indirizza pesantemente le scelte didattiche, nonostante il parere contrario dei docenti o, al contrario, non sa prendere alcuna decisione, perché non vuole scontentare nessuno; e per non avere grane magari offre dei cioccolatini agli alunni che dovrebbero essere rimproverati […] La Scuola italiana va male anche perché è spesso gestita male da dirigenti inadeguati"

(I. Milani, L’arte di insegnare. Consigli pratici per gli insegnanti di oggi, Vallardi, Milano, 2013, pp. 237 – 238)


Ed è proprio così: un dirigente che non sa/vuole dirigere non può che combinare disastri, oltre a, ovviamente, non rendere un buon servizio all’istituzione presso la quale è in carico. 


Ogniqualvolta il dirigente non è in grado di gestire in maniera autorevole, oltre che efficace e trasparente, le risorse umane a sua disposizione, la scuola da lui diretta appare caotica, confusa, inefficiente, mancante nella propria mission educativa nei confronti degli utenti del bacino territoriale, priva di unitarietà nelle pratiche messe in campo, il regno dell'arbitrio da parte degli alunni e della frustrazione per docenti (per tacere dell'insostituibile apporto dei collaboratori scolastici) che, pur mettendocela tutta e lottando quotidianamente con le unghie e con i denti con un'utenza sempre più anomica e maleducata, sanno benissimo che sono "soli" e che qualunque cosa andrà male sarà soltanto colpa loro.



Ecco, sarebbe bello quando si parla di "merito" che, oltre a tener conto della qualità dell'utenza territoriale, si prendesse in debita considerazione anche l'apporto, positivo o negativo, della dirigenza.



Ma come tutti i nobili sogni, resta tale a fronte di una pratica scolastica quotidiana fatta di menefreghismo, di cialtroneria, di mera retorica, di "indulgenza" nei confronti degli alunni, specie quelli più discoli, e dei loro genitori, e di "bastone" o "fastidio" nei confronti dei docenti, rei di essere appunto docenti!




(url immagine: http://www.online-news.it/wp-content/uploads/2014/08/presidenza.jpg)

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